Il punto

Riforma dei porti, Toti: “Più autonomia con la riforma del ministro Calderoli”

"Insieme ad altre regioni abbiamo chiesto di sfruttare maggiormente le potenzialità del Titolo V in Costituzione"

Toti Porto Anversa
Foto d'archivio

Genova. “Per l’autonomia dei porti liguri, io punto sulla Riforma delle Autonomie del ministro Calderoli  noi insieme ad altre regioni abbiamo chiesto di sfruttare maggiormente le potenzialità del Titolo V in Costituzione”.

A dirlo il governatore ligure Giovanni Toti ospite del Forum Shipping & Intermodal Transport. “È evidente che il piatto forte avanzato dalla Liguria riguarda la logistica, i porti, la fiscalità a essi collegati. Il Veneto ha fatto la stessa cosa, e la regione potrebbe legiferare sulla governance dei porti. Nulla di diverso da quello che succede nei porti del Nord Europa. Io sull’attuale governance dei porti resto dell’idea che dovremmo ribaltare la situazione: se il compagno di classe prende sempre 8 e tu sempre 5, vale la pena copiare”.

“I porti del Nord hanno una governance più snella –  conclude Toti –  in Italia lavorare senza competizione e una governance nazionale è più difficile. Taranto e Gioia Tauro hanno il difetto di essere rispetto a noi più distanti di 1.000 chilometri rispetto ai grandi mercati di riferimento, per questo servono politiche mirate e differenti sui singolo porti”.

Sulle prospettive economiche del 2023, “E’ vero che good news no news, ma è altrettanto vero che finora le previsioni più pessimistiche sull’evoluzione dell’economia sono state smentite”, ha affermato Toti, “ma io non vedo all’orizzonte tempeste, magari un po’ di pioggerelle nel primo semestre. La Liguria alla luce di edilizia, crociere, servizi, turismo, infrastrutture avrà un semestre di riposo e poi tornerà a crescere”.

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