Iniziativa

Quezzi, un “atelier” innovativo per i bambini a scuola dedicato a Gaia Morassutti

La ragazza era rimasta vittima del tragico incidente in piazzetta Pedegoli nel 2020. La dirigente: "Vogliamo che il suo ricordo sia legato allo sviluppo delle nuove generazioni"

Generica

Genova. Un Atelier dei 100 linguaggi dedicato a Gaia Morassutti, la sedicenne morta nel 2020 a Quezzi dopo il drammatico incidente in piazzetta Pedegoli. È l’iniziativa dell’istituto comprensivo Quezzi che il 15 dicembre inaugurerà il nuovo spazio nella scuola Fontanarossa di via Ginestrato, la stessa che Gaia frequentava fin dalla prima infanzia.

L’atelier sarà un laboratorio innovativo, finanziato con fondi ministeriali, che accoglierà attività volte ad approfondire e valorizzare le attitudini di ciascun alunno e potenziare tutte le attività espressive e sperimentali che portano alla conoscenza di nuovi linguaggi. È stato realizzato in collaborazione con il Centro Internazionale Loris Malaguzzi – Reggio Children di Reggio Emilia che ha operato sia come ente formatore, interagendo con un gruppo di 7 insegnanti tra scuola dell’infanzia e scuola primaria dell’istituto, sia per la progettazione degli arredi.

“Abbiamo voluto dedicare questo ambiente alla memoria di Gaia Morassutti che ha frequentato il nostro istituto per tutto il primo ciclo scolastico – spiega la dirigente Federica Iecle -. Dobbiamo ringraziare anzitutto la dirigente Concetta Santochirico che mi ha preceduta e che ha dedicato a questo progetto molto lavoro e passione. Vogliamo far sì che il ricordo di Gaia sia conservato a lungo e possa essere collegato all’idea positiva di crescita e sviluppo formativo delle nuove generazioni”

All’inaugurazione, oltre all’attuale dirigente e a quella precedente, oggi in pensione, sarà presente il dirigente dell’ambito scolastico territoriale di Genova, Alessandro Clavarino. In collegamento da Reggio Emilia interverrà Federica Castrico, atelierista di Reggio Children presso il Centro internazionale Loris Malaguzzi. Accompagnatori d’eccezione alla scoperta dell’atelier saranno invece gli stessi bambini che, dopo aver utilizzato questo ambiente in anteprima sotto la guida della maestra Simonetta Segalerba, condivideranno la loro esperienza.

Gaia Morassutti era una delle ragazze rimaste gravemente ferite nel terribile incidente del 24 ottobre 2020 in piazzetta Pedegoli a Quezzi. A causarlo il 23enne Luca Bottaro, alla guida di un’auto piombata a folle velocità nello slargo in cui i ragazzi erano solito riunirsi per passare le serate in compagnia. Un motorino sbalzato nell’impatto aveva preso fuoco: Gaia era rimasta incastrata tra il veicolo e una panchina, riportando gravi ustioni. Dopo tre settimane era deceduta all’ospedale Villa Scassi. Il giovane, che era distratto dal cellulare, è stato condannato sei anni di reclusione con rito abbreviato per omicidio stradale, lesioni gravi e omissione di soccorso. A lei i compagni di scuola del liceo Pertini avevano deciso di dedicare un’aula dell’istituto.

Che cosa è l’Atelier dei 100 linguaggi

L’Atelier 100 linguaggi si configura come un unico ampio spazio suddiviso in zone specializzate. Nella prima parte della stanza viene messo in risalto il linguaggio della luce, tra analogico e digitale e si trovano Lim, pc e lavagna luminosa ma anche episcopio, videoproiettore e materiali trasparenti e naturali, che seducono e meravigliano l’occhio di chi guarda.

Nella seconda parte il focus è posto sul linguaggio della grafica ed è possibile realizzare diversi tipi di attività, sia orientate alla sperimentazione dei supporti (usuali come i vari tipi di carta o inusuali, come ad esempio le plastiche) sia volte alla scoperta di segni grafici effimeri e mutevoli realizzati con l’acqua su supporti naturali come: pietre, legni e piastrelle. Fondendo arte e tecnologie, strumentazione classica e innovazione digitale, mettendo al centro la didattica laboratoriale come punto d’incontro tra “sapere” e “saper fare”, le interconnessioni degli ambienti favoriscono le interazioni, le esplorazioni, le autonomie e la curiosità degli alunni, ampliando le occasioni educative, di apprendimento, conoscenze e l’acquisizione delle competenze.

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