Richieste

Pendolari, l’appello di comitati e associazioni al nuovo assessore Sartori: “Serve discontinuità”

Auspichiamo un ruolo di sostegno verso gli utenti da parte della Regione e non di accettazione delle scelte fatte o dal gestore dell'infrastruttura o dall'impresa ferroviaria, perché questo è sfortunatamente quanto si è percepito durante la gestione dell'Assessore Berrino"

Protesta Pendolari Paolo Forzano
Foto d'archivio

Genova. Non si ferma la battaglia dei pendolari che ogni giorno, a centinaia, raggiungono e lasciano il capoluogo ligure per lavoro o studio: l’occasione è l’avvicendamento del nuovo assessore ai Trasporti di Regione Liguria, incarico passato dall’oggi neo parlamentare Gianni Berrino ad Augusto Sartori.

“Abbiamo inviato una lettera al nuovo Assessore ai Trasporti della Regione Liguria per augurargli buon lavoro e chiedere una discontinuità con la gestione del passato –  si legge nella lettera aperta che i vari comitati hanno sottoscritto unitariamente – L’occasione è anche offerta dalla convocazione del tavolo tecnico del 1° dicembre, auspicando, già a partire della stessa organizzazione e conduzione dei tavoli, un segnale di cambiamento. E’ necessario infatti che i tavoli tecnici siano convocati con adeguato anticipo, soprattutto quando essi sono relativi a questioni quali il cambio orario, di cui sono note da anni le tempistiche”.

“Ma ancora più importante è la funzione che i tavoli tecnici dovrebbero svolgere, quella di reale condivisione delle scelte con i diretti interessati, che sono gli utenti, mentre è diventata prassi consolidata che i tavoli siano il luogo dove vengono semplicemente comunicate decisioni già prese da RFI e Trenitalia e su cui in pratica non è possibile incidere, trovandosi di fronte a variazioni alla circolazione che vengono effettuate in modo totalmente imprevedibile, comunicate o trasmesse con scarsissimo anticipo. Auspichiamo nei tavoli così come nella pianificazione del servizio, un ruolo di sostegno verso gli utenti da parte della Regione e non di accettazione delle scelte fatte o dal gestore dell’infrastruttura o dall’impresa ferroviaria, perché questo è sfortunatamente quanto si è percepito durante la gestione dell’Assessore Berrino, da cui non è arrivato in passato quel sostegno che i pendolari si sarebbero aspettati”.

“Ma il punto non sono solo i tavoli tecnici, ma più in generale le scelte sul servizio, e la pianificazione nel suo complesso –  continua la lettera – Siamo tra l’altro di fronte a problematiche che possono variare nello specifico da tratta a tratta, ma hanno come comun denominatore il fatto che spesso si trascinano da anni, se non da decenni. Le carenze di servizio e i “buchi” di orario, variano da caso a caso, ma sono comuni a tutte le tratte: che sia il servizio invernale insoddisfacente nell’estremo levante e nelle Cinque Terre o i costanti “buchi” d’orario nel Ponente, che sia il cadenzamento mancato sulla Genova-Acqui o i vuoti di servizio sulla Genova-Busalla, che sia il problema di località “minori” che hanno un servizio carente o l’attestamento dei Regionali veloci a Genova Principe invece a che a Genova Brignole”.

Altro comune denominatore sono i tempi di percorrenza che invece di ridursi si sono sempre più dilatati nel corso degli anni a parità di fermate effettuate – sottolineano i comitati – e si potrebbe continuare ancora con l’informazione inadeguata e quasi mai tempestiva, se non del tutto assente, con i ritardi e disservizi che a volte si protraggono per settimane senza alcuna spiegazione o con l’impossibilità (a quanto pare) di avere temperature accettabili (né troppo fredde né troppo calde) a bordo treno”.

“A monte di tutto ciò le scelte da noi più volte contestate del Contratto di Servizio con Trenitalia, che ha già portato e porterà sempre di più incrementi delle tariffe senza incremento del servizio e come contropartita materiale rotabile nuovo in gran parte non adeguato a svolgere un servizio in Liguria (e in grande parte non utilizzabile a Ponente) e che rimarrà comunque di proprietà di Trenitalia, pur essendo finanziato con gli aumenti tariffari pagati dagli utenti. Si deve poi parlare della stessa mancanza di trasparenza del contratto, cosa che non accade in altre regioni”.

“E per concludere si deve far riferimento agli interventi fatti da RFI, che hanno prodotto negli anni con l’eliminazione dei binari di precedenza e di incrocio, avvenuti dappertutto in Liguria, un progressivo irrigidimento e impoverimento delle linee – concludono – Su tutto quanto sopra, oltre che sulla gestione dei tavoli tecnici, abbiamo chiesto al nuovo Assessore un segnale di discontinuità da troppo tempo atteso, che sarebbe certamente positivo non solo per i pendolari e gli attuali utenti ma più in generale per la stessa economia e qualità ambientale dei territori, nell’ottica di un comune obiettivo di miglioramento del servizio”.

Foto archivio

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