Genova. Ultima settimana prima di Natale, rush finale per gli acquisti dei regali e per la celebrazione del “grande rito” – consumistico e sociale – nel primo anno che prova a ritrovare numeri che riportano a prima del periodo Covid. Se ci riuscirà lo si potrà capire soltanto con il nuovo anno e il calcolo del rapporto tra entrate e uscite. A inficiare sulla volontà di ritorno alla normalità, infatti, ci sono i rincari di tutto – energia in primis – sia per i clienti di negozi e ristoranti, sia per chi li gestisce.
Anche Genova si prepara agli ultimi giorni di corsa ai regali cercando di creare l’atmosfera più adatta: eventi in centro e nelle periferie, luminarie presenti, anche se rigorosamente a led, negozi aperti con orario continuato e alla domenica, mercatini per tutti i gusti.
Diversamente dal 2020 e dal 2021 non ci sarà però nessuna gratuità relativa ai parcheggi nelle blu area. Adottata dal Comune su richiesta dei commercianti per favorire gli spostamenti in un periodo in cui l’assembramento sugli autobus e treni faceva “più paura”, non sarà replicata quest’anno nel periodo natalizio. “Ma probabilmente sarà messa in atto nel periodo dei saldi”, anticipa l’assessore comunale al Commercio Paola Bordilli.
Dietro la scelta, però, anche quella di favorire da un lato l’utilizzo del trasporto pubblico, dall’altra lo sprone a restare nei quartieri fuori dal centro per mettere in atto uno shopping sotto casa e aiutare la rete di negozi di vicinato.
Le aspettative: bicchiere mezzo pieno. Secondo le associazioni di categoria del commercio, nonostante il carovita generalizzato e la prospettiva di nuovi aumenti nel 2023 gli italiani e i genovesi non penalizzeranno il momento natalizio.
Paolo Barbieri, direttore di Confesercenti Genova, spiega: “La settimana che si apre sarà quella decisiva ma a oggi, sentendo gli associati delle varie categorie, siamo comunque a livelli al di sopra del 2021”.
“Presto per dire se si riuscirà ad arrivare a numeri pre covid è presto per dirlo ma le premesse sono piuttosto buone, così come il trend, e non ci riferiamo solo ai negozi ma anche al comparto della ristorazione, grazie anche alla scia lunga che porterà al periodo di Capodanno – continua Barbieri – purtroppo è risaputo come, quest’anno, a preoccupare non il lato delle entrate, quanto quello delle uscite, dei costi sostenuti dai negozianti ed esercenti“.
Anche per Confcommercio l’asticella delle aspettative è piazzata in alto: “Crescita della fiducia dei consumatori, aumento dell’occupazione, buon andamento della settimana del Black Friday, sono gli ingredienti per un Natale positivo” dicono dall’ufficio studi dell’associazione.
Inflazione e caro bollette, tuttavia, peseranno per 13,5 miliardi sulle tredicesime a livello nazionale. Un aumento considerevole rispetto al 2021 (9,3 miliardi) e al 2020 (6,7 miliardi). Numeri che si traducono in maggiori costi per le famiglie.
Confcommercio ha calcolato che i consumi si riducono in termini reali, ai minimi da 15 anni, superando di poco i 1.500 euro a famiglia. “Ma questo non implica però necessariamente minori consumi a dicembre – spiega Confcommercio – tutto dipende dalla fiducia dei consumatori, molto cresciuta a novembre e dai nuovi sostegni in arrivo dal governo”.