Trasversale

Minacce di morte a Meloni e sua figlia, la solidarietà bipartisan dei politici liguri

"Ferma condanna" anche dal M5s che però ricorda: "Minacce simili erano arrivate anche a Giuseppe Conte"

Generico dicembre 2022

Genova. Solidarietà bipartisan in Liguria alla premier Giorgia Meloni per le minacce ricevute via social da un 27enne residente in provincia di Siracusa, identificato dal personale della polizia postale e indagato per violenza privata aggravata. “Se togli il reddito ammazzo te e tua figlia“, uno dei messaggi incriminati. E ancora: “Ci vuole la morte di lei e sua figlia”, “Veramente attenta, finiscila co’ sta cosa di togliere il reddito di cittadinanza senno’ ti ammazzo ma lo capisci?”. Un fatto stigmatizzato da Fratelli d’Italia come frutto del “clima d’odio” fomentato da Giuseppe Conte e dal Movimento 5 Stelle.

“Arrivare a minacciare una bambina è il segno che il clima d’odio in questo Paese ha superato ogni limite. Solidarietà a Giorgia Meloni e alla sua famiglia”, è intervenuto per primo questa mattina il presidente ligure Giovanni Toti.

 “Nel solco delle parole del presidente Giuseppe Conte, anche il M5S Liguria esprime solidarietà alla premier Meloni per le terribili minacce ricevute e ci uniamo convintamente alla ferma condanna. Minacce di morte, ed è doveroso ricordarlo, che erano state fatte anche allo stesso Conte quando si trovava a Palazzo Chigi – commenta il capogruppo del M5s Fabio Tosi insieme al collega Paolo Ugolini -. Fu inoltre (e lo è ancora, purtroppo) oggetto di linguaggio d’odio e irricevibili insulti da parte di alcuni esponenti che oggi occupano posizioni parlamentari apicali in maggioranza. Bene ricordare anche questo. Crediamo che una parte della destra dovrebbe evitare di additare il presidente Conte come il responsabile della condotta dell’hater che ha minacciato la premier, e a questi è giusto ricordare che il Reddito di cittadinanza ha ridato dignità sociale a persone che certa politica aveva invece completamente abbandonato a sé stesse”.

“Da donna, da politica e da mamma sinceramente mi chiedo come si possa svolgere serenamente il proprio lavoro quando c’è qualcuno che minaccia me e i miei figli. Vorrei che questo consiglio regionale esprimesse una ferma condanna di chi compie gesti come questo con  leggerezza – dice in una nota la consigliera della Lega Mabel Riolfo -. Chiedo soprattutto che ci sia una certezza della pena per coloro che pensano che sia lecito scrivere sul web le proprie opinioni  con minacce insulti e diffamazioni senza che ci siano poi delle conseguenze. Credo che il problema sia da risolversi a monte. Destra e sinistra si combattono alzando troppo i toni con la maggioranza che viene spesso appellata come ‘fascista’ o ‘antidemocratica’ e sono proprio questi atteggiamenti che poi fanno passare certi tipi di messaggi e possono creare problemi. Alcuni temi, come anche quello del reddito di cittadinanza, vengono spesso usati a fondamento di una  battaglia politica e con una comunicazione aggressiva e sbagliata che  porta poi a questi pessimi risultati”.

“Piena solidarietà” arriva anche dal presidente del Consiglio regionale Gianmarco Medusei -. La condanna unanime da parte dell’Aula consiliare, su proposta del consigliere Stefano Balleari, ci ricorda quanto sia importante abbassare i toni della discussione politica e non soffiare sul fuoco della polemica a tutti i costi. Anche chi avversa certe determinazioni, deve informare responsabilmente i cittadini, senza mai esasperare gli animi. Mi congratulo con la polizia postale e con la Digos per aver identificato l’autore del vile gesto, ora indagato per violenza privata aggravata nei confronti del presidente del Consiglio dei ministri”.

La consigliera Lilli Lauro della Lista Toti ha chiesto al presidente Medusei di tenere informato il Consiglio sugli esiti delle ulteriori indagini delle forze dell’ordine.

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