Genova. Era il “sogno” espresso da Luca Bizzarri prima di lasciare il suo incarico da presidente di palazzo Ducale, ed è stato proprio lui, questa mattina, a “bruciare” la notizia attraverso i social network: la Torre Grimaldina di Palazzo Ducale finalmente tornerà visitabile grazie ai fondi del Pnrr.
“La notizia è proprio bella” scrive Bizzarri sui social. Ma le belle notizie sono più di una, in queste ore visto che la Regione Liguria ha annunciato l’arrivo di oltre 22 milioni di euro di finanziamenti a favore dei poli culturali liguri. “Potremo fare un ulteriore salto di qualità per rendere ancora più attrattiva e accessibile la nostra offerta culturale”, ha affermato in conferenza stampa il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che da qualche mese riveste anche il ruolo di assessore alla Cultura.
Tra i fondi in arrivo, Pnrr e Fondo Strategico Europeo, anche i 2,4 milioni di euro per l’accessibilità di Palazzo Ducale. “L’orgoglio è che finalmente potremmo restituire a Genova uno dei suoi simboli più importanti, la Grimaldina, edificio che per memorie, significati e valore può essere in grado di spiegare ai genovesi e ai turisti la storia di questa nostra straordinaria città”, le parole del presidente di palazzo Ducale Beppe Costa.
Finanziati anche altri interventi di miglioramento di Palazzo Ducale, come la realizzazione dei servizi igienici e il potenziamento delle visite per i non vedenti. Ma la lista di progetti che potranno essere potenziati e realizzati è lunga: si va dai 2,8 milioni per la ristrutturazione di poli museali in 6 comuni (Villa Croce a Genova e il castello di Campoligure, per quanto riguarda la provincia di Genova).
Altri 14,7 milioni (Pnrr) saranno destinati al restauro di 161 beni del patrimonio rurale: mulini, fienili, abitazioni, muretti a secco e cappelle potranno ritrovare l’antico splendore ed essere valorizzate anche se di proprietà privata in modo da essere fruite dal pubblico. 2 milioni, sempre fondi europei, andranno alla digitalizzazione del patrimonio culturale.
Durante la conferenza stampa si è parlato anche dei 30mila euro stanziati per il recupero della Circoncisione del Rubens, ospitata nella Chiesa del Gesù a Genova e dei 700mila euro stanziati per il Carlo Felice. Poi della decisione di nominare un project manager per la futura Casa dei Cantautori nell’abbazia di San Giuliano in corso Italia.
Per questi e altri progetti, in realtà, i fondi Pnrr per la cultura che arriveranno nelle casse della Regione Liguria saranno oltre 80 milioni a fine 2022. “Una pioggia di contributi mai vista”, l’ha definita il dirigente Luca Parodi spiegando il grande sforzo di programmazione fatto dagli uffici per elaborare e vagliare progetti e quindi accedere ai fondi.
Ma tornando alla Torre Grimaldina di Palazzo Ducale, chi ha buona memoria ricorderà sia come l’ex presidente Luca Bizzarri ne avesse fatto un chiodo fisso ma anche come la cosa fosse stata presa a cuore anche dal sindaco Marco Bucci che aveva auspicato una riapertura nel 2024. “Quando Serena Bertolucci e io ci siamo messi a disposizione della Fondazione per la Cultura di Palazzo Ducale nella mia testa c’era un obiettivo sopra tutti – scrive Bizzarri su Facebook – rendere agibile e visitabile la Torre Grimaldina. Grazie all’entusiasmo mio (che non conta niente), ma soprattutto al duro lavoro di Serena, oggi ho saputo che il mio ultimo atto, la mia ultima firma sotto il gran lavoro di quella donna ha portato il palazzo a vincere il bando per l’assegnazione dei fondi del Pnrr. Torre Grimaldina sarà visitabile, riuscirete a vedere Genova da un punto davvero speciale“.
La stessa Serena Bertolucci, direttrice del Ducale, contraccambia i ringraziamenti: “Prima che arrivino tutte le parole, credo che sia opportuna dirne una sola, grazie. Grazie a Luca Bizzarri che mi ha contagiato con la sua magnifica fissazione per una torre, grazie al personale di Palazzo Ducale che mi ha sopportato e supportato in un agosto caldissimo”.
La Torre Grimaldina. Fino al Trecento “Torre del Popolo” è il simbolo visivo del potere politico esercitato dal Comune e poi dalla Repubblica di Genova. Le sue origini, visibili nei piani più bassi fino all’impostazione del tetto del Palazzo, risalgono al palazzo duecentesco di Alberto Fieschi. All’inizio del Quattrocento risale lo “strato” corrispondente delle finestre bifore, mentre al 1539 sono da risalire le tre fila di archetti pensili posti a conclusione dello stesso piano. L’ultimo livello in mattoni con la cella campanaria risulta dei primi del XVII secolo. Nella sua cella i rintocchi della “Grimaldina” segnavano i momenti più solenni e più drammatici della Città