Genova. Il consiglio comunale genovese dovrebbe riunirsi il 21, 22 e 23 dicembre per discutere e votare il bilancio dell’ente. L’obbiettivo della giunta è l’approvazione entro la pausa festiva, quindi entro fine 2022. Per riuscire a rispettare i tempi “ad ogni costo”, però, secondo la minoranza è stato penalizzato il lavoro preparatorio alla discussione in aula in particolare con la compressione delle commissioni Bilancio in pochi giorni, sei effettivi, e 11 sedute, dal 12 al 19 dicembre.
Dopo aver sollevato il problema in diverse sedi la minoranza in consiglio comunale si è decisa a scrivere una lettera al prefetto di Genova avente come oggetto: “Sessione di bilancio del Consiglio comunale di Genova. Richiesta intervento urgente in tutela delle prerogative dei consiglieri comunali e dei diritti di effettiva partecipazione delle minoranze“.
La lettera è firmata da tutti i gruppi di opposizione in consiglio comunale che parlano di “violazione delle prerogative dei consiglieri comunali di minoranza e mettono a rischio il corretto svolgimento della funzione di vigilanza che compete agli stessi” e chiedono al prefetto di intervenire per interrompere tali comportamenti lesivi.
“La maggioranza ha unilateralmente ed immotivatamente deciso di comprimere la discussione dei documenti previsionali programmatici 2023/2025 da lunedì 12 a lunedì 19 dicembre. Ciò ha comportato la calendarizzazione della commissione bilancio prevedendo 11 sedute ravvicinatissime, ciascuna delle quali comprensiva di più temi disomogenei, impossibili da trattare compiutamente nel poco tempo a disposizione. La calendarizzazione prevedeva inizialmente la conclusione della discussione in Commissione venerdì 16, solo successivamente, e per detta disomogeneità e disorganizzazione, è avanzata a lunedì 19, con una compressione forte del tempo fra la discussione in Commissione e la prevista trattazione in Consiglio comunale e del correlato tempo per la presentazione di documenti”, si legge nella lettera.
“Tale calendarizzazione, oltre ad impedire il corretto svolgimento delle audizioni necessarie – proseguono dalla minoranza – e la successiva discussione della Commissione, sta rendendo pressoché impossibile ai due gruppi consiliari composti da un solo consigliere (Uniti per la Costituzione e M5S) di presenziare continuativamente a tutte le sedute, e in generale ai gruppo consiliari di lavorare col tempo necessario alla trattazione di un documento ampio e delicato come quello del Bilancio previsionale 2023″.
Altro aspetto toccato nella lettera al prefetto riguarda la convocazione della conferenza dei capigruppo che “sta avvenendo in orari e con modalità non consone a garantire la partecipazione di tutti i rappresentanti dei gruppi: a titolo di esempio, si veda la convocazione di giovedì 15 dicembre, avvenuta senza fissazione di orario specifico ma con la dicitura “alla fine della commissione” e, conseguentemente, tenutasi dalle 20 alle 21.30″.
Gli esponenti dell’opposizione sottolineano poi come la convocazione e l’invio della documentazione alle parti sindacali audite nelle giornate di lunedì 12 e martedì 13 sia “intervenuta con forte ritardo, impedendo alle stesse di partecipare e di apportare elementi utili alle sedute e ai temi in discussione”.
Infine “durante le audizioni dei rappresentanti di alcune società partecipate sono stati negati documenti ed informazioni richiesti dai consiglieri, adducendo “motivi di privacy”, per esempio riguardo alla Porto Antico spa, o di “riservatezza dei dati”, per Farmacie Genovesi, violazione dell’art. 43 del TUEL, dell’art. 33 dello Statuto comunale e dell’art. 52 del Regolamento del Consiglio Comunale”, sottolineano dall’opposizione.
“Si evidenzia che l’approvazione del bilancio costituisce una scadenza ampiamente prevista e, come tale, dovrebbe consentire un’organizzazione dei lavori ben differente da quella sopra descritta. Risulta, inoltre, del tutto immotivata e contraria al buon andamento dei lavori del consiglio la pretesa di approvare “a tutti i costi” il bilancio entro il 23 dicembre, escludendo le giornate lavorative del 27 e 28 dicembre (il cui utilizzo avrebbe consentito di evitare la maggior parte delle illegittimità sopra dedotte)”, concludono da Pd, Genova Civica, lista rossoverde, M5s e Uniti per la Costituzione.