Genova. “Ci avviamo verso una nuova rivoluzione industriale i cui elementi sono la transizione ecologica, digitale e sociale, ma io penso che ce ne sia un quarto, quello culturale. Cultura significa formare le nuove generazioni e quindi questo momento difficile nella realtà può essere una grande opportunità e le università credo che avranno un ruolo essenziale”. È l’analisi di Francesco Profumo, presidente della fondazione Compagnia di San Paolo, che ha tenuto la lectio magistralis durante l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Genova.
“Non abbiamo tanto tempo per sperimentare – ha proseguito – ne abbiamo perso troppo, il pianeta è in forte difficoltà e il tema che trattiamo oggi è di grande rilevanza, ci vuole grande sensibilità e mi sembra che, se fino a oggi c’è stata grande spinta verso il digitale non altrettanto è stato fatto su quello della transizione ecologica, e penso sia il momento di avviare un processo anche in questa direzione”.
“Oggi ci focalizziamo su innovazione e ricerca perché le università italiane hanno vissuto una stagione unica, quasi irripetibile, quella del piano nazionale di ripresa e resilienza. Abbiamo realizzato 24 progetti e ne abbiamo coordinato tre con la gestione di risorse molto significative, circa 225 milioni di euro che saranno dispiegati sul territorio ligure e italiano. Si tratta di progetti importanti, noi coordiniamo quello nazionale che riguarda le neuroscienze e la neurofarmacologia e, insieme a Cnr e Iit gestiamo l’ecosistema dell’innovazione ligure, che vuol dire robotica e intelligenza artificiale al servizio dei pilastri dello sviluppo economico della nostra regione dalla portualità, alla logistica al sistema della salute. Credo che il messaggio da lanciare sia quello che gli studenti si possono formare nella nostra università e poi avere possibilità di lavoro nell’ambito dell’innovazione, che è un pilastro della nostra regione”.
A Genova, infatti, ci sono 33.875 studenti iscritti, con una percentuale dell’8,73% di stranieri. La maggior parte, oltre 11mila, è iscritta alla scuola di scienze sociali, seguita dal politecnico con quasi 8mila iscritti e dalle scienze mediche e farmaceutiche, che contano 6.374 studenti. A questi si aggiungono 2.470 iscritti ai corsi post laurea e circa 3mila ad altri corsi.
“Il punto di forza del nostro ateneo è quello di essere un’università generalista – spiega il rettore Federico Delfino – che copre tutti gli ambiti di sapere, lo facciamo da tanti anni e dobbiamo continuare. Questo perché e un’esigenza sociale sentita su tutto il territorio. Credo che oggi nell’offerta formativa sia sempre più importante creare progetti interdisciplinari, indirizzare i saperi, unire la tecnologia a cultura e arte e credo che questo sia il nostro valore aggiunto”.
In rappresentanza della Regione era presente l’assessora Simona Ferro. Attraverso Aliseo l’ente gestisce 18 residenze universitarie a Genova e una a Savona per un totale di oltre mille posti letto e offre 10 punti di ristorazione per gli studenti in tutta la regione. Inoltre Aliseo, attraverso un apposito bando di concorso, eroga più di 3.500 borse di studio universitarie agli studenti che presentano determinati requisiti di reddito e di merito. La graduatoria dei beneficiari di borsa di studio per l’anno accademico 2022/2023, pubblicata in questi giorni, prevede 3.519 vincitori di borsa di cui 1.594 fuori sede richiedenti alloggio. Tutti i vincitori di borsa hanno diritto a un pasto giornaliero gratuito e coloro che risultano fuori sede anche a un posto alloggio presso le residenze universitarie di Aliseo o in alternativa a un contributo per l’affitto.
“I giovani, gli studenti sono stati tra i più colpiti dal covid-19 perché la loro attività formativa, soprattutto per ciò che concerne le relazioni sociali, è stata in qualche modo ridotta – aggiunge l’assessora Ferro – oggi auspichiamo che sia un nuovo giorno anche se vanno sottolineati gli sforzi tecnologici fatti che hanno permesso di non svilire il livello della didattica”.