Genova. “Il sindaco di Genova sta facendo i conti senza l’oste e sta sottovalutando il peso dell’industria”, così Stefano Bonazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Genova commenta l’annuncio della manifestazione d’interesse da parte di quattro aziende della logistica (Msc Group, Ignazio Messina & C., Number 1 Logistic Group spa e Interglobo) per ottenere in concessione 270mila metri quadri di aree ex Ilva sottoutilizzate per creare un hub logistico e dare lavoro a 400 persone.
L’ipotesi è supportata dal Comune di Genova e oggi l’istanza è stata annunciata con una conferenza stampa a palazzo Tursi insieme anche ad Autorità portuale e Società per Cornigliano.
Il sindacato dei metalmeccanici ricorda: “Oggi quelle aree sono vincolate alla produzione dell’acciaio, e lo sono sia in nome dell’accordo di programma sia in nome di un accordo tra Arcelor Mittal e il governo”, sottolinea Bonazzi.
Non solo: “Dire che quelle aree si possono utilizzare per fare altro oltre all’industria siderurgica è una scelta strana e arriva in un momento sbagliato, in cui non si parla certo di dismissione e in cui il governo sta trattando con Mittal per la governance”.
Il sindacalista continua: “Proprio in queste ore il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso dichiara che Taranto deve tornare a produrre fino a 8 milioni di tonnellate e fare questo significa che anche Genova deve tornare a lavorare a pieno regime”. A quanto risulta alla Fiom inoltre si parla di imminenti investimenti per Genova, con un nuovo laminatoio a caldo e un raddoppio della lavorazione della latta.
“Quindi ci sono spazi a disposizione, vero, ma anche previsioni di lavoro importanti, noi pensiamo che si stiano facendo i conti senza l’oste sottovalutando il peso dell’industria – sottolinea Bonazzi – e come sindacato abbiamo anche dubbi che il settore della logistica possa arrivare a occupare 400 persone su quelle aree”.
Per quanto riguarda l’accordo di programma e l’idea di Bucci di prevedere una sorta di addendum che permetta anche a imprese non siderurgiche di sfruttare le aree la Fiom genovese è lapidaria: “Non ci sono addendum, c’è un accordo di programma che ha valore di legge e precise modalità di funzionamento, se qualcuno lo vuole modificare deve chiedere all’intera assemblea dei firmatari”.