Il punto

Influenza, Gratarola: “Siamo al picco, durerà a lungo”. Toti: “Superata la prova dei pronto soccorso”

Sopralluogo al pronto soccorso del San Martino, il governatore insiste: "Via l'obbligo di tampone, è un retaggio del passato"

pronto soccorso san martino, ambulanze

Genova. “Dovremmo essere al plateau, ma secondo gli epidemiologi sarà un plateau lungo. Il Covid invece è in ritirata da un po’ di giorni, ma questo è naturale. Il Covid aveva fatto il mattatore nel 2020 e 2021 quando eravamo non o meno vaccinati, oggi” il mattatore “è l’influenza”. Così l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola fa il punto sulla situazione pandemica quando mancano pochi giorni a Capodanno e resta attivo il piano straordinario varato dalla Regione per sgravare i pronto soccorso. Oggi in sopralluogo a quello del San Martino è arrivato anche il presidente della Regione Giovanni Toti.

“Sono stati giorni pesanti come immaginavamo, non a caso è stato predisposto un piano di emergenza per affrontare il doppio impatto del covid che ancora circola, di un’influenza pesante e di un ritorno alla socialità che ha fatto da moltiplicatore dei contagi – spiega il governatore -. Alla prova dei fatti, quasi 500 accessi ai flu point hanno alleggerito il lavoro nei pronto soccorso: è chiaro che i pronto soccorso sono rimasti un punto d’accesso importante e anche molto aggredito dalla popolazione. Ci sono stati momenti complessi, ma nell’insieme possiamo dire che la prova è stata superata e tutti i cittadini sono stati curati”. Diversa la situazione al Galliera, su cui Toti e Gratarola chiedono un “cambio di passo”.

Per ora il Covid impatta solo in termini organizzativi. Sono meno di 70 i ricoverati positivi al San Martino e di questi solo una decina ha effettivamente sintomi respiratori, ma i protocolli impongono comunque di tenerli separati dagli altri pazienti. “L’obbligo di tampone è ormai superato dalla cronaca e dagli eventi – ribadisce Toti -. Qualcuno si dovrebbe prendere la responsabilità a livello nazionale di considerare il fatto che il Covid oggi sta affollando i nostri pronto soccorso meno dell’influenza stagionale e che, quindi, dividere tra pazienti covid e pazienti con influenza grave è un retaggio del passato. Mettiamo in reparti dedicati persone che arrivano con l’influenza e magari hanno avuto un trauma e continuiamo ad avere un percorso diverso per pazienti che hanno avuto un medesimo trauma ma hanno anche il covid asintomatico o più lieve dell’influenza. C’è qualcosa che non mi torna. Se evitassimo questo doppio percorso, ne potremmo costruire un altro tra i codici bianchi e gli altri codici più gravi dei pronto soccorso per una gestione molto più coerente ai tempi dell’ondata influenzale. Spero che tra una vacanza e l’altra, qualcuno ci pensi”.

“Domani dovremmo liberare 22 posti in area medica all’ottavo piano del Monoblocco”, annuncia il direttore generale Salvatore Giuffrida. Ieri sono stati 205 gli accessi al pronto soccorso, tra cui anche 87 codici verdi e 74 azzurri: “Siamo comunque riusciti a gestirli grazie allo sforzo del personale che in alcuni casi è assente proprio per l’influenza”. I flu point? “Tutto quello che funziona da filtro è benvenuto, non è una misura risolutiva ma ha certamente effetti benefici”.

Gratarola rinnova l’invito a vaccinarsi contro il Covid ma anche contro l’influenza: “Siamo a 250mila vaccini antinfluenzali su 440mila circa dosi acquistate. In una giornata si fa tutto”. Numeri ancora non soddisfacenti, secondo il presidente Toti: “Siamo un pochino sotto gli standard delle ultime stagione, forse la maggiore paura dei mesi passati aveva portato la popolazione a un più diligente utilizzo dei mezzi di prevenzione. Ma i conti veri si faranno alla fine di gennaio. Il booster del covid, dato che la malattia ha rallentato, la popolazione ha meno stimolo a recarsi ai centri vaccinali”.

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