Lavoro

In Liguria l’occupazione cresce del 2,8%, meglio di tutto il Nord: a trainare è l’edilizia

Toti e Sartori: "Il turismo incide in maniera sempre più significativa". Maestripieri (Cisl): "Ora serve stabilizzare il lavoro precario"

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Genova. “Nel terzo trimestre del 2022 l’occupazione in Liguria cresce del 2,8%, con gli occupati che passano da circa 610mila a oltre 628mila: un dato particolarmente significativo per la nostra regione, che fa meglio della media nazionale. L’occupazione, a livello nazionale cresce dell’1,1% nello stesso periodo dell’anno. Stesso dato considerando l’area allargata del Nord Ovest, mentre il Nord Est cresce dell’1,5%”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti commentando i dati Istat odierni.

In particolare fanno registrare dati importanti i settori delle costruzioni, con un +7,5% di crescita dell’occupazione rispetto al terzo trimestre 2021, e quello dei servizi, con un +4,6 % di occupati. Il settore commercio, alberghi e ristoranti fa registrare un incremento del 2% trimestre su trimestre. “Si tratta dell’ennesima conferma – prosegue Toti – di come il settore del turismo stia incidendo in maniera sempre più positiva sull’economia della Liguria”.

“Da assessore al Lavoro mi fa estremamente piacere vedere questi dati così positivi riscontrati in Liguria ed avendo anche la delega al Turismo – aggiunge l’assessore Augusto Sartori – aggiungo che un importante contributo all’occupazione sia dovuto soprattutto all’enorme successo riscontrato dal patto per il lavoro nel settore del turismo che nel 2022 ha previsto agevolazioni a 900 imprese per l’assunzione di ben 2.800 lavoratori”.

Nel terzo trimestre 2022 cresce anche, del 4,9%, il dato che riguarda la disoccupazione: si tratta di una cifra che riflette come stia crescendo il numero di coloro che riprendono a cercare attivamente lavoro, abbandonando la categoria delle forze di lavoro potenziali, che è infatti in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2021.

“Ora, però, si tratta di consolidare il lavoro trasformando i tempi determinati in tempi indeterminati – commenta Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria -. Il lavoro precario non dà serenità e stabilità alle famiglie, permette appena di sopravvivere e, quindi, non influisce positivamente sulla propensione alla spesa. Solo se aumenterà questa si muoverà veramente l’economia della nostra regione”.

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