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Gronda, tra due settimane via ai lavori in 5 aree. Salvini: “Sconfitti i professionisti del no”

Firmato il protocollo d'intesa in Prefettura. Previsti 10 anni di lavori, Tomasi: "Sul lotto di Levante anticipo di 3 anni". Extra costi? "Stiamo valutando". Il ministro: "Non gravino sugli utenti"

Generico dicembre 2022

Genova. Partiranno “nel giro di due settimane” i primi cantieri della Gronda. È la previsione dei dirigenti di Autostrade emersa a margine della firma del protocollo d’intesa per la realizzazione dell’opera, sottoscritto in Prefettura dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, dall’amministratore delegato di Aspi Roberto Tomasi, dal presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini dal sindaco Marco Bucci e dal presidente ligure Giovanni Toti.

“Ci sono 200 milioni di euro di opere già realizzate. Dieci giorni fa abbiamo firmato il contratto del lotto zero per la realizzazione di ulteriori 100 milioni di euro, con la preparazione di cinque ambiti che sono critici per la parte programmatica“, ha spiegato Tomasi.

In particolare le attività propedeutiche (anzitutto taglio di alberi e recinzione dei cantieri) sono pronte a partire in zona Torbella tra A7 e A12, dove si predisporranno gli imbocchi per le future gallerie in entrambe le direzioni, e a Bolzaneto nei pressi degli ex condomini Ciari da cui partirà la galleria in direzione Vesima. E ancora, lato Ponente, saranno occupate a breve due aree in val Cerusa e Leira per la futura realizzazione dei viadotti che scavalcheranno i torrenti. A completare il “lotto zero” è la demolizione di un fabbricato in area ex Colisa, in Valpolcevera. Lo slurrydotto che porterà i detriti lungo il torrente verso l’aeroporto dove verrà realizzata la cosiddetta “opera a mare”, invece, arriverà in una fase successiva.

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La durata dei lavori è confermata in dieci anni, ma ci sarà un’accelerazione sul raddoppio della A7. “Riusciremo anticipare il lotto di Levante di circa tre anni – ha spiegato Tomasi -. Si tratta di un’opera ingegneristica assoluto livello internazionale e mondiale”. È confermata inoltre la futura “urbanizzazione” del tratto di A10 tra Genova Pra’ e Genova Aeroporto, quello che verrà raddoppiato dalla Gronda, con conseguente abolizione del pedaggio e trasformazione in tangenziale. Ma questo, ha aggiunto l’ad di Autostrade, avverrà solo quando la nuova autostrada sarà completamente in esercizio.

“La mission che ci siamo dati è quella di abbattere muri, costruire ponti e sconfiggere i professionisti del no – ha commentato il ministro Salvini dopo la firma del protocollo -. Nella stesura del nuovo codice degli appalti terremo conto questo, non è possibile che un Tar blocchi milioni di euro di investimenti: è giusto ascoltare tutti, ma a un certo punto bisogna prendersi l’onere di decidere”. Con questo documento, ha aggiunto il ministro, “lasciamo agli atti un impegno che vincola qualsiasi amministrazione di qualsiasi colore a procedere in questa direzione. Altre opere pubbliche finanziate e quasi eseguite sono state bloccate per cambi di colore politico e abbiamo perso decenni. Chiunque verrà dopo di me sarà impegnato a rispettare la parola data. Le istituzioni si impegnano a dare a genovesi e italiani un’infrastruttura di cui c’è fame, indietro non si torna”.

Rimossi gli ostacoli che finora hanno impedito al cantiere di partire – si dà per scontato il via libera del Consiglio superiore dei lavori pubblici e la conseguente firma finale del Mit – resta da affrontare lo scoglio dei costi che nel frattempo sono lievitati. Ancora non c’è una stima esatta di quanti soldi ci vorranno in più rispetto ai 4,3 miliardi già finanziati da Autostrade e di come verranno trovati, tenendo conto che il Governo vuole evitare aumenti dei pedaggi.

“Siamo in una condizione di incremento dei prezzi – ha detto Tomasi -. Dovremo trovare meccanismi di bilanciamento per non impattare sui pedaggi degli utenti. Stiamo rivedendo il quadro economico di oltre 14 opere, alcune di queste sono già state sottoposte al Mit. Tra la fine dell’anno e la prima settimana dell’anno andremo a sottoporre anche la Gronda di Genova. Ma non viene mai contato il danno del non fare”. “L’obiettivo – ha rimarcato Salvini – è che i maggiori costi non incidano sulle tasche dei cittadini e non comportino ritardi“.

Che cosa prevede il protocollo d’intesa

Nel protocollo le parti si impegnano a coordinarsi, ognuna per propria competenza, nella realizzazione della Gronda. In particolare sono richiamati come obiettivi strategici l’efficientamento dei collegamenti infrastrutturali e la sostenibilità ambientale dell’opera. Nello specifico: il miglioramento e l’adeguamento dei collegamenti nel territorio; la riorganizzazione e ottimizzazione del sistema di trasporto e viabilità; l’individuazione di sistemi di mobilità alternativa; le innovazioni tecnologiche e gestionali per la mobilità; la tutela dell’ambiente, con particolare riguardo alla riduzione delle emissioni aeriformi e dell’inquinamento acustico, nell’ottica di comprendere tra le priorità la tutela della salute e la qualità della vita; la salvaguardia e la valorizzazione del paesaggio.

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I firmatari del protocollo, inoltre, garantiscono la più ampia collaborazione per una rapida realizzazione dell’opera, con impegni reciproci. Gli enti territoriali coinvolti garantiscono la loro collaborazione nell’esecuzione dei lavori. In particolare: ottenimento tempestivo degli atti autorizzatori necessari per la realizzazione delle opere, costituzione di tavoli tecnici per addivenire a soluzioni tempestive in caso di imprevisti, risoluzione delle interferenze per le aree e le opere.

Il Comune di Genova, nello specifico, si adopererà tempestivamente per la liberazione delle aree ancora occupate nonché per la gestione dei rapporti con le delegazioni e comitati locali. Regione Liguria e il Comune di Genova si impegnano a fornire la massima collaborazione per la corretta attuazione del Piano di utilizzo delle terre e rocce provenienti dagli scavi per quanto di rispettiva competenza, anche attraverso la partecipazione all’osservatorio ambientale. I sottoscrittori si impegnano, inoltre, a collaborare fattivamente aduna rapida risoluzione di tutte le problematiche o criticità di qualsiasi tipologia che dovessero insorgere nel corso della realizzazione dell’opera.

La Gronda in numeri

Questa infrastruttura vedrà ogni giorno transitare più di 40mila veicoli, di cui più di 8mila mezzi pesanti: elemento principale del Piano economico finanziario di Aspi, per l’opera si prevede un investimento complessivo stimato per oltre 4 miliardi di euro di lavori, importo interamente finanziato dalla società concessionaria. L’opera vedrà impegnate 7mila maestranze all’anno per la realizzazione di 72 chilometri di viabilità autostradale, di cui 25 gallerie (per una lunghezza totale pari a 50 chilometri), 37 tra ponti e viadotti (di cui 16 nuovi e 21 esistenti).

L’infrastruttura interessa tutta la viabilità ordinaria che corre da Ovest a Est del territorio urbano. Il progetto di adeguamento del sistema A7-A10-A12 prevede la realizzazione di un nuovo tratto a due corsie per senso di marcia, con il raddoppio dell’esistente A10 nel tratto di attraversamento del Comune di Genova dalla Val Polcevera fino all’abitato di Vesima. Oltre all’alleggerimento del traffico cittadino, ottenuto separando i flussi di traffico metropolitano e quelli di lunga percorrenza, sarà migliorata la connessione con i luoghi nevralgici per l’economia del Nord-Ovest.

Secondo il progetto di Autostrade, le polveri sottili subiranno una riduzione fino al 54%, come la CO2 che, grazie agli interventi di riforestazione per 31 ettari di nuovi boschi, si abbatterà di 655 tonnellate rispetto ad oggi. Quasi il 100% dei materiali di scavo delle gallerie non viaggeranno su gomma, ma attraverso un apposito slurrydotto e verranno riutilizzati per la realizzazione della banchina dell’aeroporto, che vedrà anche l’installazione di impianti fotovoltaici per 25 ettari. Il nuovo tratto sarà autosufficiente dal punto di vista energetico: il fotovoltaico coprirà infatti il 100% del fabbisogno dell’infrastruttura, mettendo a disposizione del territorio il restante 50% dell’energia prodotta.

Per la realizzazione della Gronda di Genova, Autostrade per l’Italia schiera l’intera compagine delle società controllate del Gruppo, in quanto operatore integrato della mobilità: Tecne (3ª società di ingegneria a livello nazionale con oltre 1000 dipendenti), Amplia (1ª società di costruzioni a livello nazionale per attività dirette), Movyon (3ª società a livello europeo in ambito Intelligent Transport System), Elgea (produzione energia da fotovoltaico sulla rete) e Free to X (mobilità sostenibile e miglioramento servizi all’utenza).

Gli interventi

“Oggi ribadiamo, come istituzioni del territorio, che per noi la Gronda è un’opera fondamentale e che deve partire quanto prima – ha dichiarato il presidente ligure Giovanni Toti – Mi auguro che il nuovo Governo cambi davvero passo rispetto a quanto successo fino a oggi. Il fatto che il ministro Salvini sia qui è sicuramente di buon auspicio. Non si può non notare che in questa stessa Prefettura affrontammo i giorni terribili dopo il crollo del ponte Morandi e fu scritto il primo decreto che portò a Genova un pezzo di quello che sarebbe stato il suo futuro. Allora è partito un percorso di riscatto che ha fatto di Genova, nel suo momento più difficile, la città che oggi rappresenta per l’Italia l’idea che questo Paese vuole veramente modernizzarsi. Mettere in fila tutti i progetti che riguardano questa città dà l’idea del lavoro che è stato fatto qui, e basta vedere la mappa della Gronda per capire quanto sarà utile per la città di Genova: è un progetto che chiude il cerchio, assieme al Terzo Valico, al passante, ai binari in porto, per rendere Genova di colpo una città che da qui a 5 anni sarà probabilmente 10 anni avanti a tutte le concorrenti nel Mediterraneo”.

“Genova è a un bivio fondamentale per la costruzione del proprio futuro. Sta finalmente per abbandonare l’isolamento infrastrutturale che negli ultimi 30 anni ne ha dimensionato le aspettative e la crescita: con il Terzo Valico, il Nodo di Genova e la nuova Diga Foranea oggi riusciamo a parlare concretamente anche di Gronda. Un impegno importante che il nuovo governo si è assunto e sul quale il Comune di Genova si è preso impegni precisi per cercare di accelerare i cantieri e mitigare l’impatto che questi avranno su una buona porzione della città. Stiamo disegnando la città dei nostri figli e dei figli dei nostri figli, un grande centro logistico, turistico e dell’alta tecnologia nevralgico per l’Italia e per l’Europa”, dichiara il sindaco di Genova Marco Bucci.

Oggi è una giornata da ricordare per Genova e la Liguria. Grazie alla Lega, al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e al suo vice Edoardo Rixi, in Prefettura è stato firmato il protocollo d’intesa sulla Gronda dove si ribadisce che l’opera va realizzata. Ministero dei Trasporti, Autostrade, Regione, Comune di Genova, Città metropolitana e Autorità portuale sottoscrivendo il documento hanno messo nero su bianco la volontà di procedere alla realizzazione di un’infrastruttura strategica per la nostra regione. La Lega ha mantenuto la promessa fatta prima del voto. Un primo e importante passo per portare la Liguria fuori dall’isolamento a cui è stata condannata per anni dai partiti del no. Adesso bisogna soltanto fare in fretta e far partire i lavori. Lo dice in una nota Stefano Mai, capogruppo della Lega in Consiglio regionale.

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