Genova. Blessin ha allenato il Genoa questa mattina, ma sulla sua testa resta la spada di Damocle dell’esonero. Il braccio di ferro societario tra Blessin sì e Blessin no ha avuto in Joannes Spors vincitore forse per una sola giornata. La decisione di confermare il tecnico tedesco, apparsa come una forzatura sin da subito (anche a giudicare dal messaggio del presidente Zangrillo sui canali ufficiali), è di nuovo in forte discussione.
Le divisioni, dunque, non sono solo nello spogliatoio rossoblù, ma anche tra i vertici stessi della Società. E l’ostinazione della conferma dopo Perugia, contro tutto e tutti, è apparsa una prova di forza che si è sciolta come neve al sole ieri al Ferraris.
Di innegabile c’è un aspetto: l’infortunio di Pajac è stato devastante. Sino a Terni il Genoa navigava discretamente nel tempestoso mare della serie B, anche se in casa non ha mai brillato. Non avere un’alternativa valida è stato un errore madornale compiuto a livello di campagna acquisti. Diversi giocatori sono costretti così a giocare fuori ruolo.
L’altro errore è non aver capito che per il gioco di Blessin un bomber come Coda, non di primo pelo, viene sacrificato per un lavoro che non può fare per 90 minuti e per tutto il campionato. Nel Lecce Coda segnava a ripetizione perché aveva vicino altri due come Strefezza e Di Mariano. Nel Genoa mancano gli inserimenti e la sponda dell’attaccante centrale non risulta neanche utile per i tiri dalla distanza. Aramu non ha dato ancora l’apporto che ci si attende da lui. In un campionato come la serie B, in cui l’atletismo è un aspetto fondamentale, qualche scelta di mercato appare discutibile, col senno di poi.
Il possesso palla è sterile e ogni volta Blessin lo rileva in conferenza, dopo essere stato disatteso dai suoi giocatori in campo. Dall’altro lato occorre dire che spesso la lettura della partita, coi cambi, non sono la miglior caratteristica del mister tedesco, che si è spesso ostinato in un modulo granitico e poco adatto difendendosi dicendo che in altri modi mancavano comunque giocatori (ieri ha confessato di aver pensato alla difesa a tre).
Sul banco degli imputati anche i giocatori che sbagliano, e parecchio, anche le giocate più semplici. Quante volte Hefti, già in precarie condizioni fisiche, è stato costretto ieri a rincorrere il pallone per un appoggio fuori misura? Sono moltissime le occasioni sprecate: lo evidenziano gli expected goals ossia i gol attesi che per il Genoa sono 1,81 (quarto posto in serie B). Le statistiche sui tiri sono tra le più alte della B: il 41,3% dei 184 tiri sono in porta, ben 5,07 i tiri in porta a partita, ma il rapporto tra tiri in porta e i gol è il più basso della serie B: 0,16.
Sono forse queste le statistiche che ha guardato Spors nel confermare Blessin? Il problema è che non conviene attendere gennaio per poi cambiare i giocatori che hanno deluso, ma se il tecnico tedesco ha le sue colpe, gli altri non sono innocenti. Neanche chi ha promesso la serie A in un anno. Meglio ringraziare e voltare pagina: solo allora si capirà quanto vale davvero la squadra.