Genova. Procede la gestazione del nuovo impianto creamatorio che l’amministrazione comunale ha deciso di far costruire, con un project financing, all’interno del Cimitero monumentale di Staglieno. Chiuso il bando per la progettazione, è arrivata infine l’aggiudicazione alla RTI Altair Funeral di Bologna che ha presentato un’offerta giudicata vincente dalla commissione predisposta.
La proposta del raggruppamento temporaneo di imprese bolognese, che comprende Edilver srl e ICI soc. Coop, ha superato in punteggio quella presentata dal RTI Crezza – Tempio Crematorio Lombardo srl e Schena Servizi, che lo scorso febbraio aveva fatto pervenire all’amministrazione civica una bozza progettuale per l’affidamento della costruzione e della concessione dell’impianto, dando il via alle procedure.
Per il comune di tratta di un investimento di circa 6,5 milioni di euro per una concessione di utilizzo di 23 anni che potrebbe fruttare circa 52 milioni di ricavi. Un’opera su cui si discute da oltre un anno e che sta creando diversi malumori tra i residenti del quartiere, che vedrebbero sorgere a pochi metri dalle case un impianto ‘industriale’, capace di cremare 4500 salme all’anno, secondo le prime stime presentate nei mesi scorsi quando alla porta di Tursi bussò l’RTI guidata dalla Crezza srl.
Tutto finito? No: “Tempio Crematorio Lombardo s.r.l. – Schena Servizi s.r.l., in qualità promotore non risultato aggiudicatario, può esercitare, entro giorni quindici dalla comunicazione dell’aggiudicazione, il diritto di prelazione e divenire aggiudicatario se dichiara di impegnarsi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni offerte dall’aggiudicatario, così come richiamato anche nel Disciplinare di Gara, all’art. 12 “Aggiudicazione ed eventuale esercizio della prelazione”, si legge nella determinazione dirigenziale dello scorso 24 novembre.