Stallo

Ecco perché la norma sul Pos potrebbe saltare, Meloni: “Stiamo trattando con la Ue”

La premier: "Ci inventeremo un altro modo per non fare pagare le commissioni sui piccoli pagamenti"

Generico dicembre 2022

Roma. Dopo fiumi di polemiche alla fine la norma del Governo sul Pos – quella che introduce una soglia minima per l’obbligo di accettare pagamenti elettronici, inizialmente prevista a 60 euro – potrebbe sparire dalla manovra. “Quello è un obiettivo del Pnrr e quindi lo stiamo trattando con la Commissione – ha detto la premier Giorgia Meloni all’uscita da Palazzo Madama -. Se non ci sono i margini ci inventeremo un altro modo per non fare pagare agli esercenti le commissioni bancarie sui piccoli pagamenti”.

Nelle ultime ore fonti della maggioranza citate dalle agenzie di stampa avevano riferito che la norma avrebbe potuto saltare. Nelle ultime settimane il governo ha avuto sul tema un’interlocuzione con l’Ue e la Commissione, nel giudizio sulla manovra, ha indicato questa misura come non in linea con le raccomandazioni specifiche per l’Italia sulla lotta all’evasione fiscale.

Intanto gli emendamenti del governo sulla manovra prendono lentamente forma. Tra le novità ci sono il bonus per l’acquisto di case green e le nuove modifiche sugli extraprofitti, fino all’intesa sulle pensioni minime a 600 euro per gli over 75, su cui ha spinto soprattutto Forza Italia.

Per favorire la ripresa del mercato immobiliare, arriva la detrazione del 50% dell’importo corrisposto per l’Iva per gli acquisti di case ad alta efficienza energetica (in classe A e B) effettuati entro il 31 dicembre 2023.

Viene data per fatta e si valuta un’ulteriore stretta al reddita di cittadinanza, riducendo da 8 a 7 i mesi di sussidio e risparmiando circa 200 milioni. Ma il lavoro in commissione agita le opposizioni, che stigmatizzano l’atteggiamento del governo e ottengono l l’arrivo del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti per chiarire la situazione.

Cambia poi la norma sugli extraprofitti. Si riduce la platea, nonostante la tassa finora non abbia dato i risultati sperati: colpirà solo chi ha almeno “il 75% dei ricavi” dalle attività di produzione e vendita di energia elettrica, gas e prodotti petroliferi. Una mossa con cui “il governo si sta mettendo nei guai da solo tagliando di altri 50 milioni”, avverte il capogruppo in commissione di Avs Marco Grimaldi.

Piccola retromarcia dell’esecutivo anche sullo ‘stralcio’ delle cartelle fino a 1.000 euro, finito nel mirino dell’Ue: slitta di due mesi, dal 31 gennaio al 31 marzo 2023 e potrebbero essere escluse le multe, consentendo ai Comuni di non applicare la norma.

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