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Consiglio comunale, la maratona sul bilancio arriva al traguardo: vale oltre 900 milioni

Diversità di vedute tra l'opposizione che parla di bilancio "di una Genova ingiusta ed escludente" e il sindaco: "Lavoriamo per dare uguali opportunità a tutti"

primo consiglio comunale

Genova. Con il voto favorevole della maggioranza e il no dell’opposizione (se si esclude l’astensione del consigliere di Uniti per la Costituzione) il consiglio comunale di Genova ha approvato il bilancio previsionale dell’ente al termine di una discussione durata quattro giorni.

Si tratta di un bilancio da 907 milioni di euro di parte corrente (lo scorso anno erano 840 milioni) con 1 miliardo e 30 milioni di debito (ridotto rispetto al miliardo e 181 milioni di fine 2021, e con l’obbiettivo di scendere a 996 milioni al 31 dicembre 2023).

La maratona della votazione del bilancio si era aperta mercoledì 21 dicembre con la presentazione di oltre 4500 ordini del giorno dell’opposizione, poi ridotti a circa 600 in nome di un accordo bipartisan. La giunta, d’altronde, ha accolto più di 500 documenti proposti dalla minoranza.

Il dissenso da parte dell’opposizione è stato espresso comunque anche oggi nel corso delle dichiarazioni di voto. Ariel Dello Strologo, Genova Civica, ha ritenuto “insoddisfacente la discussione e la risposta della giunta alle richieste di informazioni e documenti” e auspica che l’amministrazione rispetti gli impegni presi sul fronte degli aiuti ai poveri e agli anziani.

Il tema della trasparenza è stato sollevato da tutta la minoranza, anche da Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione) che si è astenuto ma ha proposto che siano nominati due consiglieri comunali all’interno del comitato per il comitato per il coordinamento previsto dal regolamento dei controlli sulle società partecipate.

A questo proposito se Fabio Ceraudo (M5s) ha sottolineato la preoccupazione per il futuro di Amiu e dell’assetto con Iren, il rossoverde Filippo Bruzzone, tra le altre cose, ha espresso dubbi sui piani di gratuità per il trasporto pubblico. Simone D’Angelo, capogruppo Pd, ha parlato di un bilancio “che non è quello della Genova del fare, ma di una genovese escludente e classista, quella di Marco Bucci”.

Dichiarazioni di voto all’insegna della soddisfazione, come da attese, da parte dei partiti di maggioranza, Vince Genova ha ribadito l’importanza del “modello Genova” e la Lega ha auspicato la prosecuzione del “percorso di rinascita che il 12 giugno i genovesi ci hanno affidato”.

Dopo le dichiarazioni di voto e prima della votazione finale, in aula rossa ha preso parola il sindaco Marco Bucci: “Come ogni anno stiamo facendo sempre qualcosa di più, a partire dai fondi stanziati per il personale, 273 milioni per il 2023 contro i 227 del 2022, d’altronde ci sono state molte assunzioni e grande ricambio, abbiamo aumentato il budget delle direzioni da 118 a 154 milioni, e contiamo di ridurre il debito a fine 2023 al di sotto del miliardo, questo significa lavorare per il futuro e per i nostri giovani”.

Bucci poi, citando a più riprese l’ex sindaco repubblicano di New York Rudy Giuliani come fonte di ispirazione, ha replicato alla minoranza, “Una città senza cantieri è una città che non va avanti” e “Chi c’era prima di me aveva come obbiettivo quello di gestire il declino”, ha contestato le critiche sugli investimenti per il sociale, quelli sull’aumento della Tari e sulla natalità in calo. “Bisogna imparare a leggere i numeri, sveglia!” ha detto, frase che è stata stigmatizzata da Bruzzone (Rossoverdi): “Una mancanza di rispetto in quest’aula, ci aspettiamo risposte, non inviti a svegliarci”.

Bucci ha affermato: “Qualcuno ha detto che è un bilancio di destra, ma questo significa pensare per concetti antichi, io stesso a volte dico cose più a sinistra del Pd” e infine “ci dicono che riusciamo a chiudere il bilancio grazie ai tanti trasferimenti da parte dello Stato, almeno noi riusciamo a parlarci, questo deve fare l’amministrazione, non dimenticarsi di partecipare ai bandi”.

“Anche quest’anno il Comune di Genova è tra le poche città italiane che arriva puntuale alla scadenza del bilancio preventivo – dichiara il vicesindaco e assessore al Bilancio Pietro Piciocchi – e di questo sento anzitutto il dovere di ringraziare i nostri uffici per lo straordinario lavoro che hanno svolto. In questo bilancio osserviamo la città del futuro con un volume di investimenti in opere pubbliche che non ha precedenti e che è destinato a cambiare il volto di Genova nella direzione di una maggiore vivibilità, di una più elevata sostenibilità, di una maggiore diffusione e cura del verde cittadino, di un netto miglioramento dell’impiantistica sportiva e degli spazi di socialità”.

“Mi piace anche ricordare – conclude Piciocchi – gli sforzi enormi per la riduzione e il contenimento del debito, per il mantenimento dei tempi di pagamento ai fornitori che risulta sotto i 20 giorni, per la lotta all’evasione fiscale, tutti parametri il bilancio del Comune di Genova è considerato virtuoso anche allo sguardo attento del Ministero delle finanze e degli uffici della Ragioneria dello Stato”.

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