La protesta

Cep, infiltrazioni e degrado nelle case popolari. I residenti: “Basta con Arte, torni il Comune”

"Il Comune sta cercando di fare la sua parte ma la Regione deve intervenire entrando in un’ottica di politica abitativa finanziando l’edilizia pubblica e il fondo di garanzia per i contratti, quello sul sostegno locazione ed sulla morosità incolpevole”.

Genova. Infiltrazioni, spifferi gelidi e l’acqua che entra da tutte le parti. Questo lo “spettacolo” a cui stanno assistendo in questi giorni i residenti delle case popolari del Cep di Pra’, alle prese con i primi ma intensi effetti dell’inverno oramai alle porte. E scatta la protesta: “A questo punto non meglio è che il Comune torni ad amministrare direttamente il proprio patrimonio immobiliare. Si tratta di gestire direttamente il rischio del differenziale tra le pigioni incassate e le spese delle manutenzioni. Se qualcosa non ha funzionato la colpa non è del Comune ma delle scelte fatte dalla Regione“.

A dirlo un residente da sempre alle prese con il degrado degli edifici di edilizia pubblica le cui strutture, nonostante abbiamo ‘solo’ qualche decennio, sono da tempo degradate e in alcuni casi fatiscenti.

“Sono tantissimi gli alloggi civici gestiti da ARTE a cui spetta incassare gli affitti e coprire le spese di manutenzione. Per combattere l’incuria di anni Tursi costretto a intervenire con fondi propri – ci racconta – Non c’è accordo tra Comune di Genova e Regione Liguria su chi deve coprire le spese degli interventi fatti fa Arte, l’agenzia regionale che si occupa del patrimonio immobiliare pubblico, su abitazioni di proprietà del Comune di Genova”.

“Per contrastare la morosità – una delle mission affidate appunto ad Arte – si sarebbe dovuto incrementare l’attività di presidio del patrimonio e del territorio, con visite agli inquilini per verificare la buona conduzione degli appartamenti, con azioni di contrasto dell’incuria degli spazi comuni, anche attraverso il coinvolgimento dei cittadini attivi. Invece, in questi anni, ARTE ha rinunciato agli operatori territoriali perdendo il contatto con i residenti e ha più volte chiesto al Comune, oltre agli oneri suppletivi, di intervenire anche sugli aspetti di controllo della regolarità contrattuale degli inquilini, al quale hanno provveduto gli agenti della Polizia Municipale”.

“Per rispondere alle richieste degli inquilini il Comune di Genova ha fatto manutenzioni straordinarie e di routine, principalmente per impianti, dagli ascensori al riscaldamento. Stanno cercando di mettere altri finanziamenti ma la Regione deve fare la sua parte entrando in un’ottica di politica abitativa finanziando l’edilizia pubblica e il fondo di garanzia per i contratti, quello sul sostegno locazione ed sulla morosità incolpevole”.

Adesso l’ipotesi formulata dai cittadini al Comune è quella di chiedere di poter tornare a gestire direttamente le case di proprietà. “Accetterà il Sindaco Marco Bucci questa richiesta? Che il Comune torni a ad amministrare direttamente il proprio patrimonio immobiliare. Intanto molti appartamenti sono ancora al gelo, con muffa e pioggia in casa”.

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