Futuro hub

Aree ex Ilva, mossa dei big della logistica e del Comune: manifestazione d’interesse per 270mila mq

Le aziende sono Msc, Messina, Number 1 e Interglobo. Bucci: "Non vogliamo mettere in discussione l'acciaio e l'accordo di programma, pensiamo a un addendum ma oggi quelle aree sono sottoutilizzate"

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Genova. Oltre 400 posti di lavoro nel settore della logistica predittiva in un hub di rilevanza nazionale che potrebbe sorgere su 270mila metri quadri di proprietà di Società per Cornigliano ma oggi in diritto di superficie ad Acciaierie di Cornigliano ma del tutto inutilizzate. E’ l’obbiettivo delle quattro aziende che hanno presentato una manifestazione di interesse al Comune di Genova e che sono intenzionate a collaborare con l’amministrazione per attuare l’operazione di assegnazione. Le aziende sono Msc Group, Ignazio Messina & C., Number 1 Logistic Group spa e Interglobo.

Il progetto è stato presentato oggi in conferenza stampa a palazzo Tursi alla presenza del sindaco di Genova Marco Bucci, del consigliere comunale delegato ai nuovi insediamenti aziendali Davide Falteri, il presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini e il vicepresidente di Società per Cornigliano Santiago Vacca e Arnaldo Rampini, di Number 1, gruppo logistico di Barilla e una delle aziende interessate. Alla conferenza anche molti rappresentanti del mondo sindacale e del settore logistico e portuale cittadino.

Nessuno vuole mettere in discussione l’acciaio di Cornigliano anzi vorremmo che ci fosse un’azienda che lavora il triplo, competitiva, produttiva e in grado di investire – ha detto il sindaco Marco Bucci – se ci sono delle aree dove io da cinque anni e mezzo non vedo neanche una persona che cammina è nostro dovere di amministratori fare in modo che tornino a fare economia per la nostra città. Questo risultato non va fatto con lo scontro o la rivoluzione ma trovando un accordo con tutti, e oggi con la proposta di queste aziende siamo qui per farlo”.

aree ex ilva

La superficie totale occupata dall’ex Ilva è oggi di 1 milione e 200mila metri quadri e, ricordano dal Comune, il tasso di occupazione è di 6 addetti a ettaro. Tutte le aree però sono regolate dall’accordo per Cornigliano del 2015 che stabiliva che quegli spazi avrebbero dovuto restare destinate alla filiera dell’acciaio. “L’accordo di programma è stato qualcosa di fondamentale per il territorio – aggiunge Bucci – e noi non abbiamo intenzione di toccarlo, ma la strada probabilmente sarà quella di fare un addendum all’accordo di programma per modificare qualche cosa, per migliorarlo. Devo dire che i primi che non hanno rispettato l’accordo di programma sono stati i vertici dell’azienda che, in base a quell’accordo oggi dovrebbe occupare 1200 persone e invece ne occupa 950 di cui molti in cassa integrazione”.

Il polo logistico predittivo sarebbe organizzato in base ai criteri dell’interconnessione e dell’innovazione tecnologica. “La manifestazione di interesse è aperta – aggiunge il consigliere delegato Falteri, che è anche imprenditore nel settore logistico – si potranno aggiungere altre aziende, sicuramente il progetto presentato è innovativo, porterà occupazione qualificata e potrà contare su un’area fortemente infrastrutturata grazie alla vicinanza di ferrovie, porto e aeroporto”.

Alla conferenza anche il presidente del Porto Signorini, che ricorda il contesto: “Purtroppo in questi sei anni nessuno è riuscito a marcare un risultato su questo sito, noi abbiamo in avvio per il primo semestre 2023 l’attuazione di molte scelte strategiche legate al piano regolatore portuale e stiamo cercando di capire che destinazione dare al poco spazio che c’è in questa città, oggi su questa partita si tratta di innestare anche una dialettica con il governo centrale e penso che questa istanza è un modo per dare concretezza alla vertenza a livello nazionale, che resta molto complicata, è un modo per fare capire ancora meglio che per noi è importante valorizzare quell’area”.

L’area in questione al momento è solo potenziale ed è più estesa dei 270mila metri quadri su cui le aziende hanno espresso interesse. A spot anche la banchina portuale di Ansaldo potrebbe essere utilizzata. Un’altra ipotesi è che parte di quelle aree, circa 60mila metri quadri, possano essere destinati al progetto del desalinizzatore più volte. Il prossimo passo del Comune sarà presentare formale istanza al Ex Ilva, società in amministrazione straordinaria.

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