Genova. Rischia di saltare l’accordo politico per la nomina del garante dei detenuti e del garante delle vittime di reato in Liguria, oggetto di uno sciopero della fame condotto a novembre dal consigliere regionale Ferruccio Sansa. Fino a poche ore fa sembrava scontata la convergenza su Doriano Saracino, volontario della Comunità di Sant’Egidio, e Andrea Campanile, avvocato indicato dal centrodestra, la cui nomina era prevista domani (mercoledì) nel corso della seduta di bilancio. Ma nelle ultime ore un nuovo nome ha fatto irruzione sulla scena: quello dell’ex assessora alla Sanità Sonia Viale.
Da quanto risulta, l’indicazione è arrivata direttamente dal segretario regionale Edoardo Rixi che ha chiesto al capogruppo della Lega Stefano Mai di avviare le trattative per cambiare le carte in tavola al fotofinish. Sonia Viale, assessora alla Sanità per cinque anni nella prima giunta Toti ed ex segretaria ligure del Carroccio, non era riuscita a farsi confermare come consigliera alle ultime elezioni e da quel momento era uscita di scena. Il suo curriculum, sostengono nel partito, sarebbe adatto a ricoprire l’incarico viste le riconosciute competenze giuridiche. Il problema è che si tratta di una figura smaccatamente politica, a differenza di Campanile che non ha alcuna tessera in tasca.
Un blitz destinato probabilmente a far saltare il banco, visto che per eleggere i garanti è necessaria una maggioranza qualificata (21 consiglieri su 30, quindi tutto il centrodestra e almeno due voti dall’opposizione) e al momento nella minoranza nessuno sembra disposto ad accettare un ritorno “dalla finestra” di una figura ampiamente contestata nella scorsa legislatura, e non solo dal centrosinistra. Il voto avviene a scrutinio segreto, modalità che proteggerebbe eventuali “franchi tiratori” pronti ad aggregarsi al centrodestra.
Nelle ultime ore, durante la discussione sul bilancio, i leghisti sono stati impegnati in trattative febbrili per cercare di accontentare Rixi. Ma non è escluso che, una volta esperiti tutti i tentativi, si ritorni al nome di Andrea Campanile che garantirebbe il rispetto dell’intesa che include pure la nomina di Saracino. Ancora in stand-by, invece, la possibile nomina dell’ex procuratore capo di Genova Francesco Cozzi a difensore civico: ancora da risolvere c’è il nodo della presunta incompatibilità con incarichi che già ricopre, tra cui quello di garante di ateneo per l’Università.