Recupero

Valletta Carbonara, al via la riqualificazione: diventerà un parco con orti, ristoranti e un museo

Intervento da 10 milioni affidato a Sviluppo Genova: all'interno ci saranno anche spazi per coworking, attività sportive e progetti di inclusione sociale

Le serre di San Nicola

Genova. Al via la riqualificazione del parco di Valletta Carbonara che vede impegnata la società Sviluppo Genova.

L’area oggetto della trasformazione si sviluppa nella valle a nord dell’Albergo dei Poveri, che ne è il proprietario attraverso il lascito testamentario Emanuele Brignole, e misura circa 18mila metri quadrati. A sud è delimitata dal prospetto posteriore dell’Albergo, a ovest e a nord dal muro di terrapieno di corso Firenze, a est da aree residenziali.

Nel dettaglio il progetto, finanziato con fondi Pinqua-Pnrr, riguarda il recupero dell’ex vivaio comunale situato in pieno centro urbano. L’importo dell’intervento ammonta a 10 milioni di euro e prevede la trasformazione in parco pubblico, anche produttivo, con coltivazioni a chilometro zero, progetti di inclusione sociale e gestito attraverso patti di collaborazione tra cittadinanza attiva e Comune di Genova.

I manufatti presenti all’interno ospiteranno un museo botanico, spazi per coworking, bistrot, ristorante, sport e serre dedicate alle associazioni. L’area oggetto dell’intervento oggi è utilizzata solo in minima parte, cioè nella porzione a nord dove insistono le cinque serre più antiche del vivaio comunale, e nei due bastioni ad est, al termine dei quali è presente l’edificio in muratura che ospitava la casa del custode (oggi sede associativa) che sono utilizzate per le coltivazioni dell’associazione Le Serre di San Nicola. Il progetto prevede anche la ricostruzione delle serre con l’allestimento di un museo delle felci storiche, in partnership con l’orto botanico dell’Università di Genova.

All’interno del complesso monumentale dell’Albergo dei Poveri, invece, è previsto il recupero di uno spazio secentesco di circa mille metri quadrati, corrispondente al vecchio oratorio degli uomini, con restauro conservativo dell’unica parte di tetto di tutto il complesso ancora risalente all’epcoca.

L’intervento, che ha come committente l’Asp Brignole, ha un costo di 2,5 milioni di euro e prevede l’allestimento di una sala conferenze. Lo stato di degrado, il crollo di una porzione di volta in canniccio e i risultati delle analisi strutturali che sono state effettuate hanno evidenziato la necessità di predisporre un intervento di consolidamento strutturale in grado di garantire adeguati standard di sicurezza.

Si è deciso di attuare un intervento di conservazione strutturale, in grado di riconferire alla struttura originaria quel livello di sicurezza necessario a garantire la preservazione del bene architettonico e la fruibilità dell’oratorio. L’intervento progettato consentirà quindi di mantenere e restaurare l’elemento architettonico senza snaturarlo della sua funzione strutturale. “L’obiettivo – spiegano i progettisti – è quello di riparare le lacune che si sono manifestate e a migliorare il comportamento strutturale eliminando quelle fonti di vulnerabilità che minano la sicurezza strutturale della struttura”.

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