Genova. Risveglio con sorpresa questa mattina per un abitante di Quezzi che, aprendo la porta di casa, ha trovato sullo zerbino del vicino di pianerottolo un esemplare di cinghiale che beatamente dormiva incurante della location decisamente poco selvatica. Immediata la chiamata alla polizia locale, che ha attivato la procedura per la cattura dell’animale insieme alle guardie zoofile regionali
Sembra l’inizio della trama di un film commedia che potrebbe intitolarsi ‘Una notte da ungulati’, i cui bagordi notturni dei protagonisti portano ad un risveglio bizzarro in luoghi insoliti, ma purtroppo la realtà è meno romantica e ridanciana: la bestia, infatti, come legge vuole, sarà abbattuta.
Ma non solo: secondo quanto raccontato da Pietro Pistone, l’abitante di Quezzi autore del ritrovamento (e delle foto), il cinghiale non sembrava in grande forma, dimostrandosi pochissimo reattivo alla cattura. Un segno che potrebbe indicare una possibile patologia in corso, cosa che eventualmente potrebbe anche spiegare la scelta insolita dell’animale di addentrarsi in un condominio.
Un fattore questo che dovrebbe mettere in allarme, visto il perdurare dell’epidemia da peste suina per la quale sono stati imposti in questi mesi divieti inediti, come quello di non poter usufruire dei boschi, quando nella realtà gli stessi ungulati di fatto sono già nelle case dei cittadini. Nei fatti, nei quartieri collinari, Quezzi in primis, continua l’assedio da parte della fauna selvatica con una convivenza tra animali e umani sempre più complicata. Una situazione che suscita molti dubbi sulla gestione dell’emergenza da parte delle amministrazioni pubbliche; emergenza che, peraltro, oramai non può essere considerata neanche più tale, essendo divenuta ‘endemica’. Il problema è che ogni episodio del genere ha sempre un finale cruento: oggi è il cinghiale addormentato a pagare il prezzo più alto, ma domani a chi toccherà?
(Foto credits: Monica Di Carlo-Genovaquotidiana)