In mattinata

Ucciso da una freccia, domani i funerali di Romero: il prefetto convoca il comitato sul centro storico

Alle 11 in Prefettura anche il sindaco Marco Bucci. Nuovi dettagli dell'indagine: Scalco si allenava con l'arco uccidendo i cinghiali nei boschi

carabinieri vico mele

Genova. Si terranno domani alle 11.45 nella chiesa di Santa Caterina i funerali di Javier Alfredo Miranda Romero, 41 anni, ucciso nel centro storico con una freccia scoccata da Evaristo Scalco, che ora si trova in carcere con l’accusa di omicidio aggravato dai futili motivi e dall’odio razziale. La piccola comunità peruviana cittadina in questi giorni si è stretta intorno alla famiglia di Javier che lascia un bimbo di pochi giorni e domani sarà ancora una volta unita per l’ultimo saluto. Il servizio sarà a cura dell’agenzia di servizi funebri del Comune di Genova Asef.

Sempre domani mattina intanto si riunirà in Prefettura il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a cui partecipano oltre al prefetto Renato Franceschelli, i vertici delle forze dell’ordine e i rappresentanti del Comune. In agenda, domani, ci sarà il tema della sicurezza in centro storico perché è evidente che se l’omicidio rappresenta un fatto tanto grave quanto isolato e con un responsabile identificato e arrestato, i drammatici fatti di una settimana fa hanno riportato in auge la questione della sicurezza e del degrado di alcune parti del centro storico e della necessità, secondo alcuni di un migliore e più efficace coordinamento tra le forze dell’ordine, secondo altri di un maggiore impegno da parte dell’amministrazione nella rigenerazione urbana.

E sempre domani, ma alle 19.30 abitanti e commercianti del centro storico di sono dati appuntamento in piazzetta De Franchi per unirsi al cordoglio e insieme, mostrare una comunità che vuole affrontare i problemi in modo costruttivo.

Intanto nuovi dettagli emergono circa la passione di Evaristo Scalco per gli archi: non solo se li costruiva in casa, ma poi, secondo quanto appreso, il 63enne si andava ad allenare nei boschi del varesotto, la zona dove viveva, cacciando con l’arco i cinghiali e usando frecce letali uguale a quella che ha scelto, fra diverse decine, per colpire a morte Romero, ‘colpevole’ di avergli mostrato il dito medio in risposta alla minaccia dell’arco.

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