Genova. Sale la tensione al liceo Gobetti di Sampierdarena dove questa mattina alcuni ragazzi e ragazze hanno deciso di “scioperare” e non entrare a scuola per protestare contro le temperature giudicate troppo basse. Gli studenti dell’istituto statale hanno raccontato che nel plesso di via Spataro, in particolare, i caloriferi restano accesi per poche ore, fino alle 9.30 circa e poi vengono spenti. Inizialmente erano quasi in 400 a restare fuori dal cancello, con striscioni e grida di protesta, poi alcuni dei ragazzi sono rientrati in classe mentre uno zoccolo duro dello sciopero ha raggiunto le altre sedi dell’istituto
Sale la tensione, si diceva, perché i ragazzi che hanno avviato lo sciopero non hanno intenzione di tirarsi indietro, dicono. “Non torneremo a scuola finché il problema non verrà realmente risolto”. E anzi chiamano a raccolta gli studenti di tutte le scuole dove si sta vivendo la stessa problematica.
La situazione però, al Gobetti come altrove, è complessa. Tanto che stamani la dirigente scolastica Chiara Saracco ha giudicato opportuno chiedere l’intervento della polizia per gestire la situazione. Come si legge in una circolare diramata via mail anche ai genitori e al corpo docente, a preoccupare la dirigente scolastica è stata la presenza, fuori dai cancelli, di giovani non iscritti alla scuola e poi i metodi che sarebbero stati utilizzati nei cosiddetti picchetti dei manifestanti per dissuadere dall’entrare in classe (nella circolare si parla di spinte e sputi).
La Digos è effettivamente intervenuta ma non sono stati identificati ragazzi o ragazze. La dirigente ha spiegato ai presenti che il problema dei caloriferi è di tipo tecnico, che non c’è stata alcuna decisione di ridurre il funzionamento per ragioni di spending review e che, informata la Città metropolitana del guasto, servono comunque i tempi per ripristinare il corretto funzionamento dell’impianto.
Inoltre la preside Chiara Saracco, nella sua circolare, ha sottolineato come sarebbe opportuno se le ragazze potessero “comunque venire vestite da inverno, quindi non con top e canottiere, la temperatura di 19 gradi è stabilita per legge, non possiamo impostare temperature da abbigliamento estivo”.
“Speravamo che la preside si facesse portatrice dei problemi di noi studenti del Gobetti, considerando che lo sciopero di oggi è stato fatto con il rispetto di tutti – si legge in una nota degli studenti – il messaggio che sta facendo circolare è che più importante come ci vestiamo per andare a scuola che il motivo per cui stavamo scioperando Come dobbiamo andare vestiti a scuola? con il grembiule e la colombina? La circolare che sta girando tra i plessi è una circolare difensiva che giustifica i problemi che ci sono invece che risolverli o quanto meno, senza dare uno spiraglio di solidarietà; anzi, invita ad accettare le condizioni e ad abbassare la testa”.
La mobilitazione potrebbe quindi proseguire anche nella giornata di domani. Non è escluso che, a quel punto, la dirigenza del Gobetti chieda di nuovo un intervento della polizia e che, questa volta, gli organizzatori della protesta vengano identificati.