Genova. 349 contatti registrati presso i centri di prossimità, 201 primi colloqui, 210 curricula inviati alle aziende e 38 avvii IVC (Il servizio di Identificazione, Validazione e Certificazione delle competenze consente al cittadino di vedersi riconoscere le competenze acquisite in vari contesti di apprendimento e contenute nel Repertorio delle qualificazioni regionali); inoltre 55 aziende registrate, 14 tirocini iniziati e 75 nuove assunzioni. Non solo, il Cel (Centro di educazione al Lavoro) ha raccolto 36 schede di segnalazione e ha inserito cinque persone nel primo gruppo Cel Adulti, mentre lo sportello digitale ha effettuato 29 interventi. Senza dimenticare i 200 nuovi contatti dell’Officina della cura che ha iniziato un corso di operatore ospitalità dando vita a una squadra di manutenzione.
Ecco il primo bilancio del progetto Start Tappe presentato nell’ambito del Salone Orientamenti 2022 in corso ai Magazzini del Cotone.
«La pubblica amministrazione e i soggetti del terzo settore – ha detto l’assessore alle Politiche sociali Lorenza Rosso – hanno infatti lavorato insieme per la realizzazione di questo progetto che segue i bisogni e le necessità del territorio e della popolazione di Genova, come nel caso dei Centri di Prossimità che offrono un servizio di pubblica utilità per chi cerca lavoro o vuole migliorare le proprie competenze: i due sportelli aperti – uno in via di Santa Maria di Castello e l’altro in via Posta Vecchia – hanno già dato supporto a 400 persone. Vogliamo che questo progetto sia conosciuto ancora di più, e che venga seguito nel tempo: il Comune, per il 2022, ha stanziato un plafond teso a coprire il 70% del budget stabilito, circa 700mila euro, ma ulteriori fondi possono essere reperiti dalle cooperative attraverso bandi europei e altri. I risultati di oggi sono ottimi e non posso nascondere di essere molto soddisfatta».
Start Tappe, infatti, si rivolge a una platea molto amplia fatta di giovani e adulti considerati fragili, alle persone comprese nella fascia di età 18-35 con disabilità, persone con dipendenze, minori in età lavorativa con situazioni di difficoltà familiare e condannati ammessi a misure alternative alla detenzione. A questo poi si devono aggiungere tutte quelle fasce grigie che a seguito della pandemia sono uscite dal mondo del lavoro.
I numeri di questo primo bilancio raccontano di uno Start Tappe che sta rispondendo alla sua funzione: creare contenitori di servizi e favorire tutte le iniziative di inclusione sociale e pubblica utilità.