Istruzione

Scuole al freddo, la protesta parte dal Gobetti: “Gli studenti di Genova in classe con meno di 18 gradi scioperino con noi” fotogallery

Nella succursale di via Spataro a Sampierdarena caloriferi accesi solo fino alle 9.30. "Ci stiamo ammalando", dicono i ragazzi

protesta studenti gobetti

Genova. “Non si può studiare in una classe con 17, 16 o 15 gradi, al di sotto di quella temperatura la scuola dovrebbe essere dichiarata inagibile, non possiamo essere noi ragazzi e neppure gli insegnanti a pagare con la salute il prezzo del rincaro delle bollette e quindi invitiamo tutti gli studenti di Genova costretti a fare lezione in aule al freddo a fare sciopero con noi“.

Elena è una studentessa del liceo statale Gobetti dove questa mattina è partita la protesta contro i caloriferi spenti. Alla succursale di via Spataro, a Sampierdarena, l’istituto tiene il riscaldamento acceso solo fino alle 9.30 e mai nei corridoi o nei bagni. “Ci hanno detto che il problema potrebbe essere un sensore che resta alla luce del sole, beh, non entreremo in classe finché non sarà risolto, molti nostri compagni si sono già ammalati”, continua Elena.

Questa mattina circa 400 ragazze e ragazze non sono entrati in classe e dopo aver parlato con la dirigente del Gobetti, Chiara Saracco, hanno deciso di muoversi verso le altre sedi dell’istituto (in via Spinola di San Pietro e largo Gozzano, sempre a Sampierdarena), dove i caloriferi funzionano, per raccogliere la solidarietà dei compagni.

“La preside ci ha detto che stiamo perdendo del tempo e stiamo impedendo ad alcuni nostri compagni di studiare ma non è così, per noi è impossibile studiare in queste condizioni – continuano gli studenti – sappiamo che la responsabilità non è direttamente della dirigenza ma di chi si occupa della manutenzione della struttura, ci rivolgeremo se necessario anche al Comune e alla Città metropolitana“.

La prossima scuola a registrare proteste potrebbe essere l’Abba di Teglia, in Valpolcevera. Secondo quanto segnalato da alcuni genitori, a oggi, due settimane dopo l’avvio del riscaldamento, gli impianti sono ancora spenti e le temperature in classe arrivano a sfiorare i 15 gradi con punte di 12 gradi nelle ore più fredde.

Quello del freddo in classe non è un problema nuovo. Nel 2021 erano state diverse le scuole a segnalare disagi a causa del “microclima” inospitale. A scendere in piazza per primi erano stati gli studenti del liceo Pertini ma anche i dirigenti di istituti come il comprensivo Sestri Est avevano sollevato la questione con la pubblica amministrazione.

Altre problematiche quelle sollevate, sempre in queste ore, dai genitori degli alunni della scuola Ariosto, a Certosa. In alcune aule ci sono infiltrazioni che non le rendono agibili e 8 classi hanno già dovuto essere spostate.

Problemi con il freddo anche in Valbisagno, dove in questi giorni si sono verificate criticità con alcuni impianti di riscaldamento nei vari plessi scolastici. In particolare nella scuola elementare San Gottardo per due giorni consecutivi non è partito l’impianto, lasciando al freddo la struttura. Dopo le segnalazioni della dirigenza, però, è scattato l’intervento che in poche ore ha risolto il problema. Oggi l’impianto è entrato in funzione regolarmente: “E’ una situazione che si presenza ogni anno – ci segnalano alcuni genitori – l’impianto è vecchio e ha qualche problema, per fortuna l’intervento è stato tempestivo, ma l’inverno è lungo”.

“Da quando è iniziato a fare freddo, in alcune aule si sono toccati anche i 15°, così non è possibile studiare e neanche lavorare”. Questa la testimonianza raccolta tra i genitori della scuola Andersen di Sant’Eusebio dell’IC Staglieno, dove da anni le famiglie sono alle prese con un impianto vetusto non in grado di assicurare il giusto riscaldamento a tutto il plesso. Dal prossimo anno sono previsti ingenti lavori di messa in sicurezza e a norma dell’edificio sorto negli anni 80 dello scorso secolo, ma il problema oggi è comunque ingombrante: “L’anno scorso, grazie all’intervento del preside, eravamo riusciti ad ottenere l’accensione anticipata dell’impianto – ci spiega Valentina Carlini, presidente del consiglio di istituto – insieme ad una maggior temperatura, ovviamente in deroga. Quest’anno, nonostante le richieste, ancora non abbiamo ottenuto risposte e temiamo per l’inverno. Molte famiglie si stanno preparando alla mobilitazione”.

 

 

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