Sanità

Punto nascita Villa Scassi, il direttore della Asl: “È un fiore all’occhiello, ma nulla è immutabile”

Bottaro: "Puntiamo tantissimo su quel centro, ma è necessario un ripensamento dell'organizzazione". La petizione online è quasi a 1.500 firme

Generico novembre 2022

Genova. Il punto nascita del Villa Scassi? “Posso dire solo che è un nostro fiore all’occhiello, ma questo non significa che è tutto immutabile“. Il direttore della Asl 3, Luigi Carlo Bottaro, accoglie così la possibile chiusura del reparto di ostetricia dell’ospedale di Sampierdarena, ipotesi contemplata dalle linee guida del nuovo piano sociosanitario regionale che dovrà ridurre le maternità per rispettare i parametri previsti dal ministero della Salute.

Nell’ultima settimana sul punto nascita del Villa Scassi si è registrata una levata di scudi pressoché trasversale: dalla ferma contrarietà espressa dal Pd a partire dai circoli di San Teodoro e Sampierdarena, passando dalla petizione online per chiederne il mantenimento, arrivata vicino alla soglia delle 1.50o firme, fino al veto posto da Stefano Balleari e Matteo Rosso di Fratelli d’Italia, organici alla maggioranza di centrodestra, per i quali il reparto “non si tocca finché non sarà realizzato l’ospedale degli Erzelli”.

Da parte della Asl nessuna presa di posizione a priori: “Mi rendo conto delle esigenze dettate dalle indicazioni che provengono da Roma – commenta Bottaro a margine della posa della prima pietra della casa della salute di Bolzaneto -. È evidente che, prima di fare scelte in questo senso, vanno fatte attente valutazioni su quelli che sono i territori di copertura. A mio avviso è possibile arrivare a una soluzione di questo genere in sinergia tra i diversi centri nascita in maniera tale da non scoprire il territorio cercando di rispondere comunque alle esigenze centrali. Ne abbiamo già parlato con l’assessore alla Sanità, ne continueremo a parlare”.

Il direttore della Asl 3 difende l’eccellenza del reparto maternità del Villa Scassi, “un centro che assicura l’applicazione corretta della legge 194 alla città di Genova indipendentemente dalle esigenze delle persone, un un centro che ha una tradizione importantissima su cui puntiamo tantissimo“. Ma, avverte, non c’è niente di indiscutibile “anche perché ci sono normative nazionali e una carenza di medici e professionisti della sanità che impongono un ripensamento dell’organizzazione“.

Di contropartita, la versione finale del piano sociosanitario potrebbe lasciare aperto il punto nascita del Villa Scassi, chiudendo invece quello dell’Evangelico di Voltri. È questo il piano B al quale sta lavorando l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola. Tra le motivazioni ci sarebbe il fatto che Sampierdarena è in una posizione più strategica, non solo per il Ponente ma anche per la Valpolcevera e l’alta Valle Scrivia, mentre l’estremità occidentale del Genovesato potrebbe confluire sull’ospedale di Savona, che la Regione vorrebbe mantenere insieme a Pietra Ligure. Un’ipotesi che ha già incontrato l’annuncio di una “netta opposizione” da parte della minoranza, ma anche un appello contro la chiusura da parte di Alessio Piana, consigliere regionale della Lega.

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