Critiche

Piano sociosanitario, Anzalone: “Inaccettabile chiudere il punto nascite del Villa Scassi”

"Il documento che porteranno in aula Toti e Gratarola non sarà valutabile in modalità analitica"

stefano anzalone

Genova. “Il piano sociosanitario che il governatore Giovanni Toti e l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola presenteranno per la debita approvazione in consiglio regionale, illustra una sorta di linea guida vuota e quindi non valutabile in modalità analitica come dovrebbe invece essere un documento di tale portata che orienterà gli investimenti pubblici in settori così delicati ed importanti come quelli della sanità. Sarebbe servita una fotografia delle Asl attive sul territorio della nostra Regione evidenziate in maniera puntuale attraverso una rendicontazione su strutture ospedaliere, reparti, presidi sanitari, pronti soccorsi, personale in servizio, bilancio economico evidenziate delineando ciò che funziona bene da ciò in cui si è viceversa disfunzionali”.

È quanto spiega in una nota il consigliere regionale Stefano Anzalone della componente Progresso Ligure del gruppo misto.

“Di fronte ad un quadro ben dettagliato dell’organizzazione sanitaria ligure vanno evidenziate, altresì,  le azioni correttive e/o migliorative sullo stesso ma ovviamente inserite in un quadro di sostenibilità anche economico-finanziaria reale capace di tutelare l’intero sistema sanitario ligure da un possibile e catastrofico default”.

“È inaccettabile, a titolo esemplificativo e non certo esaustivo, che la maternità dell’ospedale Villa Scassi, reparto di vera eccellenza del ponente genovese, sparisca dal piano in questione secondo logiche non motivate nei numeri attraverso una scelta di per sé incomprensibile in ragione del fatto che la struttura del Villa Scassi è anche un riferimento delle valli Scrivia e Polcevera prive di un punto dove fare nascere i bambini”.

Quindi al di là dei gravi buchi di copertura territoriale che costringerebbero a spostamenti faticosi i cittadini liguri risulta evidente che votare l’approvazione di un piano così è dare il consenso ad un documento costruito con sole parole e quindi inesorabilmente e pericolosamente vuoto”, conclude il consigliere regionale.

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