Politica

Orlando: “Svolta decisa del Pd a sinistra? Sono molto d’accordo, serve un’alternativa”

Sul rinnovo della segreteria in Liguria: "Primarie? Lo statuto definisce le modalità, non c'è esigenza di improvvisare"

orlando

Genova. Una svolta decisa del Pd a sinistra? “Sono molto d’accordo. Credo che il Pd si debba caratterizzare come una forza in grado di criticare anche il modello di sviluppo e di farlo anche con una rinnovata capacità di mettere in  campo un’alternativa. Penso che questa sia la strada da seguire e che i numeri del lavoro povero, della precarietà e della crisi ambientale ci dicano che è la direzione necessario”.

È l’appello lanciato a Genova da Andrea Orlando, ex ministro del Lavoro e deputato del Pd, intervenuto oggi al convegno organizzato dalla Cgil a Sestri Ponente col segretario nazionale Maurizio Landini. Un intervento sulla stessa linea di un veterano come l’ex parlamentare Mario Tullo, che negli scorsi giorni chiedeva di far presto senza aspettare il congresso nazionale.

A livello regionale c’è un’altra partita aperta, quella della nuova segreteria dopo Valentina Ghio. E dopo che la consigliera comunale Cristina Lodi ha chiesto primarie aperte per la scelta del successore, Orlando chiude all’ipotesi: “Il nostro statuto definisce le modalità, non c’è nessuna analogia né correlazione con le scelte che si stanno facendo per l’individuazione dei presidenti di regione nelle regioni in cui si va al voto. Non credo ci siano esigenze di improvvisazione”.

“Abbiamo fatto un percorso e abbiamo valutato le modalità attraverso cui andare ad un ricambio del gruppo dirigente – ha continuato Orlando -. Sembra che su questo ci sia stata un’adesione unitaria e andiamo in quella direzione. Tra l’altro, dopo un risultato, quello della Liguria, che è stato alle elezioni politiche uno tra i migliori a livello nazionale in termini di differenziale con il 2018″.

E la candidatura di Letizia Moratti in Lombardia? “Io mi meraviglio che ci si meravigli del fatto che non si avverta come una candidatura sostenibile quella di Letizia Moratti. Il fatto che ci sia stata proposta dimostra che c’è molto da lavorare sull’identità del Pd e da chiarire riguardo al suo profilo perché è complicato pensare non tanto di ospitare dentro la coalizione un pezzo del centrodestra ma addirittura di far diventare riferimento di tutta la coalizione un assessore uscente di una giunta di destra che è stata fortemente criticata in ordine a temi cruciali come quello della sanità e della gestione della pandemia. Questa vicenda credo debba fare riflettere e credo che il partito lombardo abbia le personalità che possano essere messe in campo per sfidare Fontana”.

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