Colpo di scena

Nuova diga, il Consiglio di Stato dà ragione al Rina sulla direzione dei lavori

Il 15 novembre l'udienza sul ricorso presentato da Eteria-Acciona contro l'affidamento a Webuild-Fincantieri

nuova diga

Genova. Nuovo colpo di scena per il progetto della nuova diga foranea di Genova. Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza che riforma in parte la decisione con cui il Tar della Liguria aveva annullato in primo grado l’affidamento della direzione dei lavori al Rina.

I giudici amministrativi ha accolto il ricorso in appello dell’Autorità portuale di Genova contro Progetti Europa e Global (Peg) che aveva ottenuto lo stop all’affidamento al Rina, ma nello stesso tempo ha accolto in parte anche gli appelli incidentali di Rina e di Peg. La sentenza del Consiglio di Stato pubblicata oggi indica “l’obbligo dell’Autorità di sistema di rinnovare l’istruttoria relativa al possesso in capo all’aggiudicataria del requisito del contratto di punta“.

Il ricorso in appello era stato proposto dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale contro la sentenza del Tar della Liguria del 2022 che ha accolto il primo motivo del secondo ricorso per motivi aggiunti di Progetti Europa & Global proposto per l’annullamento dell’aggiudicazione a Rina Consulting della gara per l’affidamento dei servizi di coordinamento progettuale, controllo qualità, direzione lavori, coordinamento della sicurezza e supporto tecnico e gestionale (attività di project management consultant – Pmc) nell’ambito della progettazione e dell’appalto dei lavori per la realizzazione della nuova diga foranea del porto di Genova, opera ricompresa fra i progetti del Pnrr.

“Accogliamo con soddisfazione la decisione del Consiglio di Stato che riconosce che Rina Consulting ha dimostrato di possedere il requisito di fatturato nel settore attinente le attività in gara – commenta l’azienda in una nota -. Siamo lieti di vedere riconosciuta, inoltre, l’insussistenza di un conflitto di interessi nello svolgimento delle attività da parte di Rina, vista anche la governance che regola le varie attività delle società operative del gruppo. Siamo pronti a collaborare con l’amministrazione ai fini del completamento della procedura di gara secondo quanto previsto dal Consiglio di Stato. Come in passato, la nostra priorità è lavorare, supportando la stazione appaltante, su un progetto individuato dal Pnrr come strategico e quindi importante non solo per la città di Genova, ma per l’intero Paese”.

Intanto il 18 novembre – venerdì prossimo – ci sarà l’udienza al Tar sul ricorso presentato dal consorzio Eteria con la spagnola Acciona contro l’Autorità portuale che ha deciso di assegnare l’appalto a Webuild-Fincantieri. L’udienza riguarderà la prima fase del giudizio cautelare, come prima risposta ai ricorrenti che tra le altre richieste hanno fatto istanza di fissazione udienza per avere un giudizio in tempi rapidi. L’oggetto del ricorso è il “decreto di aggiudicazione dell’appalto integrato complesso avente per oggetto l’elaborazione della progettazione definitiva ed esecutiva relativi alla prima e seconda fase funzionale e l’esecuzione dei lavori della prima fase funzionale”.

Il costo complessivo dell’opera è previsto in 1,3 miliardi di euro. Il bando emesso dall’Authority portuale è per la maggior parte coperto da fondi legati al Pnrr e vale 950 milioni. La nuova diga è prevista davanti al porto vecchio di Sampierdarena, su un fondale di 50 metri, lunga 6,2 chilometri, distante 450 dalla diga foranea esistente. Il cronoprogramma prevede l’avvio dei lavori nel 2023 e la conclusione dell’opera entro la fine del 2026.

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