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Nel 2023 economia ligure in stagnazione, la Regione teme per la sanità: “Costi alti e fondi inadeguati”

Le previsioni della Nadefr: nel 2022 il Pil continua a salire, poi crescita zero e lenta ripresa. Il caro energia e l'inflazione impattano sui conti pubblici

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Genova. L’economia ligure nel 2023 affronterà una stagnazione, con una variazione prevista del Pil pari allo 0%, per poi tornare a crescere debolmente nel 2024 e 2025 “sempre scartando la possibilità di eventuali, improvvisi e gravi peggioramenti dei già noti contesti sociali, politici ed economici”. Numeri che impattano di conseguenza sui conti della Regione e in particolare su quelli della sanità. Sono le previsioni contenute nella nota di aggiornamento al documento di economia e finanza regionale (Nadefr), parte del pacchetto dei provvedimenti legati alla sessione di bilancio che il Consiglio regionale affronterà nelle prossime settimane.

Per l’anno in corso le stime sono più incoraggianti. A ottobre 2022 la società Prometeia prevede una crescita del Pil del 3,5%, mentre la stima di aprile si fermava al 2,2%. Rispetto all’anno scorso è data in aumento la spesa per consumi delle famiglie (5,5%) e in flessione quella della pubblica amministrazione (-0,7%). Crescono gli investimenti fissi lordi (8,7%) e soprattutto esportazioni (19,1%) e importazioni (24,7%) grazie soprattutto all’aumento quasi del 140% di coke e prodotti petroliferi raffinati. Sale anche l’occupazione, con una variazione del 3,5% nel 2022.

Le incertezze causate dalla guerra in Ucraina e dall’inflazione si riflettono sulle proiezioni per gli anni a venire. “Le tensioni sui prezzi, dovute sia ai rialzi sul mercato delle materie prime e del gas naturale nonché alle politiche di raffreddamento degli scambi internazionali conseguenti ai lockdown generalizzati ancora attuati in Cina, complicano lo scenario futuro e raffreddano gli andamenti positivi del Pil che fino al 2022 hanno caratterizzato lo scenario post pandemico – si legge nel documento -. Il contesto in cui anche Regione Liguria si appresta a disegnare la manovra 2023 e il bilancio finanziario per il triennio 2023-2025 sconta questo quadro di profonda incertezza e precarietà che si riverbera inevitabilmente sulla finanza pubblica”.

Secondo la stima di Prometeia, il Pil della Liguria rimarrà fermo a zero l’anno prossimo per poi crescere dello 0,8% nel 2024 e dell’1,2% nel 2025. Ancora più cauto il modello regionale, che vede sempre un 2023 a crescita zero e una risalita negli anni successivi rispettivamente allo 0,7% e 1,1%. A pesare sulla stagnazione saranno il calo delle esportazioni (-0,3%) e delle importazioni (-2,9%) oltre che degli investimenti (-1,5%) mentre l’occupazione continuerà a crescere, anche se di pochi decimali.  “Ogni ipotesi di scenario – specifica la Regione – sconta però la profonda incertezza che caratterizza questo momento storico con tutte le conseguenze sul piano non solo economico ma anche finanziario, sociale e politico”.

Lo scenario tratteggiato risulta sostanzialmente in linea con le previsioni nazionali che vedono una crescita tra il 3,3% e il 3,9% nel 2022 e un 2023 con un flebile segno positivo (0,6% secondo il Mef, 0% secondo Confindustria), con previsioni un po’ più rosee per il 2024 (1,4-1,8%) e 2025 (1,5%).

Il caro energia è una spada di Damocle anche per la finanza pubblica e in particolare per la sanità che in Liguria assorbe risorse per oltre 3 miliardi di euro. Anche se il riparto del fondo sanitario deve essere ancora definito, il documento osserva che “l’incremento di risorse per l’anno 2022“, derivante dai 2 miliardi in più previsti per ciascuno degli anni 2023 e 2024, “viene assorbito da costi emergenti quali il potenziamento delle misure previste per i piani pandemici (Panflu), l’erogazione dei nuovi Lea, l’implementazione delle attività connesse al recupero dei tempi di attesa ed il reclutamento del personale connesso al Pnrr. Inoltre le regioni hanno rappresentato al Mef ed al ministero della Salute le rilevanti criticità sull’equilibrio economico derivanti da ulteriori costi inflattivi, energetici e contrattuali che non trovano copertura, o adeguata copertura, negli stanziamenti previsti“.

Nella Nadefr c’è anche un focus sul livello di inflazione in Liguria. Secondo i dati l’osservatorio regionale sui prezzi al consumo in Liguria, nel secondo trimestre 2022 la Liguria raggiungeva un’inflazione pari al 7,4% (0,5 punti in meno rispetto alla media nazionale). I prodotti che hanno segnato un incremento più elevato su base tendenziale sono stati i generi alimentari (+8,8%) e gli approvvigionamenti energetici (+42,9%).

 

 

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