Bocciatura

Movida, il Tar gela i residenti del centro storico: inammissibile il ricorso per far chiudere i locali a mezzanotte

L'istanza del comitato Vivere il centro storico era sul "silenzio delle istituzioni", dal Comune alle forze dell'ordine, rispetto alla richiesta di un regolamento specifico contro rumore e degrado

Festa a De Ferrari, cori da stadio, movida sfrenata nei vicoli: Genova celebra la zona bianca

Genova. Doccia fredda da Tar della Liguria per il comitato di residenti “Vivere il centro storico”. Alcuni cittadini avevano presentato un ricorso al tribunale amministrativo in cui chiedevano alle istituzioni strategie concrete di risposta al problema della malamovida denunciando il silenzio degli enti che compongono il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

La sentenza del Tar depositata oggi, però, ha dichiarato “inammissibile” il ricorso che verteva sul silenzio delle stesse istituzioni rispetto alla diffida presentata dalla stessa associazione con la richiesta di un regolamento specifico sulla movida e vincoli restrittivi sul livello di rumore e la distribuzione di alcolici nelle ore notturne, invitando a far chiudere i locali a mezzanotte e non alle tre del mattino.

L’istanza era stata presentata contro Comune di Genova, Regione Liguria, Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Genova, Viminale, Mef, Questura di Genova, Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, Arma dei Carabinieri, Comando Generale della Guardia di Finanza, Guardia di Finanza.

L’associazione chiedeva “una riorganizzazione degli orari di apertura dei locali di somministrazione e vendita per asporto di bevande anche alcoliche e superalcoliche presenti nel centro storico genovese, onde promuovere abitudini di vita tese a una più sana e virtuosa convivenza civile”, in particolare nell’area compresa tra Via San Lorenzo e Piazza Matteotti a nord, piazza Sarzano ad est, Mura delle Grazie a sud e via Turati ad ovest.

I giudici amministrativi hanno motivato la bocciatura del ricorso spiegando che “lo speciale rimedio del ricorso avverso il silenzio può essere attivato esclusivamente in pendenza di un procedimento d’ufficio o a istanza di parte per far accertare l’inerzia dell’autorità in cui questa abbia un obbligo a provvedere, non già allo scopo di far aprire un procedimento”.

“Il caso in questione riguarda l’esercizio di un potere discrezionale e alla richiesta dell’associazione non può che essere riconosciuta una funzione meramente sollecitatoria, inadeguata a determinare l’obbligo di provvedere”, si legge ancora nella sentenza che, in relazione alla situazione di grave degrado denunciato e comprovata dall’associazione ricorrente, ha stabilito di dividere tra le parti le spese di giudizio.

Nel giugno scorso, sempre il Tar, sullo stesso tema, aveva invece accolto i ricorsi di alcuni esercenti e bocciato le chiusure anticipate dei locali disposte dal Comune di Genova per contrastare i disagi legati alla movida nei caratteristici vicoli del capoluogo ligure. Le chiusure anticipate erano in parte risalenti alla scorsa estate, in parte all’inverno scorso, e prevedevano chiusure anticipate per alcuni locali.

Più informazioni
leggi anche
movida vicoli
Vie legali
Mala-movida in centro storico, i residenti presentano ricorso al Tar: “Chiudere i locali a mezzanotte”
Festa a De Ferrari, cori da stadio, movida sfrenata nei vicoli: Genova celebra la zona bianca
Idea
Movida, il Comune lancia le “nuvole” anti-rumore e non rinuncia all’ipotesi delocalizzazione
mauro avvenente
Intervista
Avvenente: “Spostare parte della movida al Porto Antico”. E sul decoro: “Basta transenne eterne”
Generico novembre 2022
Esasperati
Movida, la bocciatura del Tar non stoppa la battaglia dei residenti: “Delusi ma andiamo avanti”
Generica
Ricette
Sicurezza in centro storico, Uil: “Non servono telecamere ma politica sociale attiva”

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.