Il progetto

Martina Rossi, domani un convegno per lanciare l’associazione che porterà il suo nome

Sosterrà progetti contro la violenza sulle donne: coinvolta un’ampia rete di esperti, dai giuristi ai centri specializzati

martina rossi

Genova. Dopo la fine del processo e la notizia che Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, condannati per tentata violenza sessuale, hanno già ottenuto la semilibertà, i genitori di Martina Rossi, papà Bruno e mamma Franca, si sono rimessi al lavoro per far sì che la storia drammatica della loro figlia e della lunghissima battaglia giudiziaria dopo la sua morte possa essere d’aiuto ad altri.

Come? Creando una rete di soggetti che come una sorta di sportello di assistenza possa supportare le donne maltrattate o chi subisce violenza o soprusi e deve sapersi districare tra leggi e soggetti istituzionali.

L’associazione (un Aps) sarà lanciata ufficialmente domani nel corso del convegno ‘Dalla parte dei deboli: in ricordo di Martina’ organizzato al Cap di via Albertazzi a partire dalle 9.30. A confrontarsi tra gli altri ci saranno magistrati, giuristi, forze dell’ordine e rappresentanti delle associazioni, dai centri antiviolenza a Nonunadimeno.

Più informazioni

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.