Sconfitta

L’Italia di rugby dura un tempo col Sudafrica, finisce 21-63 davanti ai 26 mila del Ferraris fotogallery

Dopo una prima parte di gara giocata in equilibrio il Sudafrica ha dilagato nel secondo tempo

Italia Vs Sud Africa

Genova. L’Italia di rugby non riesce a chiudere il trittico delle Autumn Nations Series con una vittoria: la partita contro il Sudafrica al Ferraris finisce 21-63 dopo un primo tempo giocato discretamente e una ripresa in cui la maggiore tecnica e fisicità degli ospiti ha prevalso. 26.400 gli spettatori: un colpo d’occhio d’eccezione per il ritorno del rugby a Genova dopo l’ultima partita nel 2014 contro l’Argentina.

Il capo allenatore Kieran Crowley spiega: “Il primo tempo è andato bene, nel secondo non siamo riusciti a esprimerci. In partite come questa c’è un sacco da imparare, siamo stati dominati nelle fasi statiche, loro sono stati parecchio nei 22 metri, sono aspetti che si pagano. Abbiamo fatto grandi cambiamenti nel nostro modo di giocare, ma nel secondo tempo siamo tornati alle vecchie abitudini, sono aspetti che considereremo rientrando nel sei nazioni del 2023″.

Per il capitano Michele Lamaro la disfatta non dipende dall’aver giocato tre partite in tre settimane: “Noi siamo preparati per giocare tre partite di fila a questo livello, non siamo riusciti a trasferire la pressione su di loro. Non è una partita che fa la differenza, sei un eroe quando vinci, ma non lo siamo. Abbiamo il nostro percorso, vogliamo concentrarci su quello. Oggi semplicemente non siamo stati abbastanza per tutti gli 80 minuti. Ma ciò non mi ha fatto scordare le ultime due partite, ma queste ultime neanche quelle precedenti, conta il complesso conta. Siamo una squadra giovane e ogni partita è qualcosa di nuovo”.

Il bilancio è comunque “spettacolare” secondo Crowley: “Nelle prime due partite ci siamo concentrati molto sul gioco al piede anche ben eseguito, molte persone sarebbero state felici prima di questo novembre di sapere che avremmo battuto Samoa e Australia, ma resta molto da fare. Qesta squadra è giovane e sta imparando, i più giovani comprendono la differenza tra il rugby internazionale rispetto a quello delle franchigie”.

ASSESSORE AI GRANDI EVENTI SARTORI: “GRANDE SPETTACOLO CON OLTRE 25MILA SPETTATORI”

“Sono molto felice che il grande rugby sia tornato in Liguria con il test match tra la nostra Nazionale e i campioni del mondo in carica. Gli oltre 25mila spettatori oggi al Ferraris testimoniano il fatto che i genovesi e i liguri amano questo sport, che questo pomeriggio ha offerto un grande spettacolo. Gli Springboks sono i più forti del mondo, con giocatori eccezionali, però l’Italia è in crescita e anche oggi, specialmente nel primo tempo, si è comportata benissimo”. Così l’assessore regionale ai Grandi eventi Augusto Sartori, oggi allo stadio Ferraris in rappresentanza della Regione.

Com’è andata sul campo

L’Italia parte male, subendo al 2′ l’iniziativa di Kurt-Lee Arendse, che se ne va sull’esterno sinistro e vola in meta. Cheslin Kolbe non trasforma. Gli azzurri rialzano la testa e accorciano all’8 con un calcio di punizione di Tommaso Allan. Il Sudafrica torna ad allungare 3-8 grazie ai tre punti siglati da Cheslin Kolbe. Il momento migliore per gli azzurri arriva dopo la meta del pareggio di Ange Capuozzo, che vola evitando l’ultimo placcaggio. Allan trasforma e poi sigla il 13-8.
Il Sudafrica si ricompone e prova a macinare gioco sfruttando anche la superiorità fisica: Kolbe riesce a mettere tra i due pali un calcio di punizione e gli springboks si avvicinano sul 13-11 al 26′. Ci vuole l’intervento del tmo, il television match official, per assegnare la meta di Bongi Mbonambi al Sudafrica al 30′. Kolbe trasforma e il primo tempo si chiude sul 13-18 con qualche errore, ma anche alcune situazioni di grande difesa.

Nella ripresa entrano Gianmarco Lucchesi per il numero 2 Giacomo Nicotera e Simone De Ferrari per Pietro Ceccarelli.

Nel Sudafrica entra Etzebeth al 44′ al posto di Moerat proprio prima del calcio di punizione tra i pali di Allan: 16-18.

L’euforia dura niente perché Kolbe si infila in uno spazio non coperto bene dagli azzurri sul calcio di riavvio delle operazioni e segna la meta che porta al 45′ il Sudafrica a quota 23.

Altro cambio: entra Manie Libbok per gli Springboks al posto dell’autore dell’ultima meta.

Si fa durissima per l’Italia al 49′ quando il Sudafrica va di nuovo in meta con Arendse 16-28: al 50′ Libbok trasforma la meta portando i suoi sul 16-30.

Triplo cambio nell’Italia: escono Ioane, Fischetti e Negri per Menocello, Nemer e Zuliani.

Altra meta per il Sudafrica con Kwagga Smith al 55′ e si va sul pesante punteggio di 16-35 per la trasformazione di Libbok.

Per l’Italia fuori anche Varney per Padovani, ma si fa notte fonda per l’Italia quando il Sudafrica mostra la suo strapotere fisico e si prende una meta con de Klerk, letteralmente spinto dai compagni. Nessuna trasformazione e gli Springboks restano a 42.

Il pubblico si rianima quando al 66′ l’Italia va in meta con Cannone, in un’azione avviata da un grande Capuozzo, che porta il punteggio sul 21-42.

C’è spazio anche per Sisi al posto di Ruzza. Mancano 10 minuti quando il Sudafrica si porta sul 21-47 grazie a una percussione di Kitshoff. Libbok trasforma (21-49).

Un colpo bruttissimo per Padovani al 70′ e il giocatore esce in barella a causa di un colpo alla testa.

Altra meta del Sudafrica con Willemse, larghissimo dove non c’è nessuna maglia azzurra e si arriva a 21-54. La trasformazione di Libbok aumenta il gap a 21-56.

La partita si conclude 21-63 con Arendse che se ne va e serve Reinach libero di segnare e la trasformazione di Libbok. Il man of the match è proprio Arendse, mentre Montanna Ioane riceve il premio combattività.

Formazione Italia:

15 Ange Capuozzo (Stade Toulousain, 6 caps)
14 Pierre Bruno (Zebre Parma, 6 caps)
13 Juan Ignacio Brex (Benetton Rugby, 17 caps)
12 Luca Morisi (London Irish, 38 caps)
11 Montanna Ioane (Melbourne Rebels, 16 caps)
10 Tommaso Allan (Harlequins, 65 caps)
9 Stephen Varney (Gloucester Rugby, 14 caps)
8 Lorenzo Cannone (Benetton Rugby, 2 caps)
7 Michele Lamaro (Benetton Rugby, 20 caps) – capitano
6 Sebastian Negri (Benetton Rugby, 39 caps)
5 Federico Ruzza (Benetton Rugby, 35 caps)
4 Niccolò Cannone (Benetton Rugby, 24 caps)
3 Pietro Ceccarelli (CA Brive, 23 caps)
2 Giacomo Nicotera (Benetton Rugby, 6 caps)
1 Danilo Fischetti (London Irish, 24 caps)

A disposizione:
16 Gianmarco Lucchesi (Benetton Rugby, 16 caps)
17 Ivan Nemer (Benetton Rugby, 10 caps)
18 Simone De Ferrari (Benetton Rugby, 39 caps)
19 David Sisi (Zebre Parma, 26 caps)
20 Manuel Zuliani (Benetton Rugby, 5 caps)
21 Alessandro Garbisi (Benetton Rugby, 2 caps)
22 Edoardo Padovani (Benetton Rugby, 39 caps)
23 Tommaso Menocello (Benetton Rugby, 5 caps)

Formazione Sudafrica:

15 Willie Le Roux
14 Cheslin Kolbe
13 Damian De Allende
12 Andre Esterhuzen
11 Kurt-Lee Arendse
10 Damian Willemse
9 Faf De Klerk
8 Jasper Wiese
7 Franco Mostert
6 Siya Kolisi
5 Marvin Orie
4 Salmaan Moerat
3 Frans Malherbe
2 Bongi Mbonambi
1 Ox Nché

A disposizione:

16 Malcom Marx
17 Steven Kitshoff
18 Vincent Koch
19 Eben Etzebeth
20 Kwagga Smith
21 Evan Roos
22 Cobus Reinach
23 Manie Libbok

 

 

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