Genova. La frana del 26 novembre a Casamicciola, a Ischia, ha provocato almeno otto vittime, tra cui un neonato di 22 giorni, ma ci sono ancora quattro dispersi tra cui tre persone appartenenti allo stesso nucleo familiare: padre, madre e figlio. Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza per l’isola di Ischia per un anno e ha proposto la nomina di Simonetta Calcaterra, attuale commissario straordinario del Comune di Casamicciola, quale commissario per la protezione civile.
Dalla Liguria il cordoglio per le vittime e la messa a disposizione di uomini e mezzi, se ve ne sarà necessità, ma – con le parole dell’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone, anche una riflessione sui temi di rischio idrogeologico e prevenzione, questioni che la nostra regione ha ben presente anche per via del recente passato.
“Si parla di lotta al rischio idrogeologico e di piani nazionali di resilienza solo dopo le tragedie – la riflessione dell’assessore – giusto il tempo di gestire l’emergenza e di piangere le persone che hanno perso la vita e poi tutto torna come prima. Perché le risorse dello Stato sono sempre poche e investire in sicurezza in tempo di pace costa fatica progettuale, amministrativa e burocratica, non porta titoloni sui giornali né consensi elettorali facili”.
“Serve responsabilità e consapevolezza del rischio sempre – attacca Giampedrone – non a intermittenza, a maggior ragione con eventi climatici che sono e saranno sempre più impattanti e devastanti a causa dei cambiamenti climatici in atto. Allora potrà finalmente partire quel grande piano di rammendo del Paese, come lo ha definito Renzo Piano, che è l’unica possibilità che ci resta e di cui la Liguria ha fatto una grande sfida totale e per il quale ci battiamo ogni giorno e continueremo a farlo per tutti i giorni del nostro mandato”.
“Mi auguro che il nuovo governo lo capisca subito e non si voglia attendere inermi la prossima tragedia per poi tornare a piangere di nuovo, con un velo di ipocrisia in più”, la conclusione di Giampedrone.
Prevenzione che non fa rima con abusivismo, né con condono. Altro tema delicato, in questi giorni, e sottolineato dal governatore della Campania Vincenzo De Luca. “Bisogna avere il coraggio di parlare chiaro ai cittadini, in alcune aree, per ragioni idrogeologiche, non si può abitare – ha detto, ribadendo la posizione della Regione Campania sul tema dell’abusivismo – Bisogna demolire gli alloggi costruiti sui greti dei fiumi, in aree idrogeologiche delicate e insostenibili, in zone a vincolo assoluto, su aree demaniali o costruite da aziende della camorra”. Non esiste “l’abusivismo di necessità, esiste la condizione sociale di necessità, ma l’abusivismo è sempre illegale”, le parole di De Luca.