Genova. In Liguria gli indennizzi per i cantieri delle grandi opere infrastrutturali, comprese le manutenzioni straordinarie o conservative, saranno riconosciuti non solo ai privati ma anche alle attività economiche e commerciali. È quanto prevede l’aggiornamento alla normativa Pris contenuto nel collegato alla legge di bilancio 2023 della Regione Liguria, provvedimento esaminato in commissione prima del dibattito in Consiglio che avverrà a dicembre. Una novità che potrà trovare subito applicazione per i lavori del viadotto Bisagno nella zona delle Gavette.
“Il Pris riesce a dare risposte molto puntuali a cittadini disagiati, danneggiati o potenzialmente interferiti da un’opera. Si tratta di un percorso evolutivo che il Pris fa nel tempo, lo abbiamo già modificato in altre occasioni. Mi pare un buon pacchetto normativo, spero che lo votino tutti”, commenta l’assessore alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone.
Ad oggi le indennità, che vanno concordate attraverso gli appositi tavoli istituiti dalla Regione, sono previste per le opere infrastrutturali strategiche di interesse nazionale e regionale con cantieri di durata superiore ai 12 mesi, pericolosi per l’incolumità delle persone direttamente interferite e che comportino un costo complessivo superiore a 4,5 milioni di euro.
La modifica messa a punto dalla giunta, all’articolo 5 del collegato al bilancio, aggiunge un’ulteriore fattispecie: quella in cui i cantieri “impediscano, anche temporaneamente, l’ordinaria fruizione degli immobili residenziali o ospitanti attività economico-produttive, per i quali è necessaria l’adozione di misure non compensabili tramite le forme di indennizzo previste” dalla normativa nazionale.
Esattamente la fattispecie dei disagi patiti nell’area delle Gavette a causa del mega cantiere di manutenzione straordinaria del viadotto Bisagno, il gigante di calcestruzzo che salta l’omonima vallata, da qualche mese ‘sotto i ferri’ per la sua messa in sicurezza strutturale. Grazie al tavolo Pris aperto in regione sono stati individuati risarcimenti per 3,3 milioni di euro, che serviranno per compensare 129 nuclei famigliari divisi nelle tre fasce di ‘disturbo’. Da queste indennità però ad oggi sono rimaste fuori alcune attività commerciali, tra cui due officine e una ditta di ferramenta, il cui accesso è di fatto interferito dal mega cantiere. Con questa modifica, quindi, potrebbero rientrare nel calcolo dei risarcimenti.
“Non è sul tavolo”, invece, l’applicazione del Pris per i disagi causati dalla sostituzione delle barriere fonoassorbenti in autostrada: lo specifica l’assessore Giampedrone in risposta al consigliere dem Pippo Rossetti che ha chiesto alla Regione di attivare questo strumento per risarcire gli abitanti assillati dal rumore.
Un’altra modifica prevede una semplificazione per le microimprese: l’indennità compensativa per il fermo produttivo e le spese di trasloco sarà costituita da una somma una tantum corrispondente all’indennità stabilita per gli immobili residenziali. Inoltre si introduce l’accesso a ulteriori forme di tutela non solo per chi abita nelle aree prospicienti a quelle dichiarate incompatibili con la realizzazione delle opere infrastrutturali, ma anche alle attività economiche nelle vicinanze.