Mobilitazione

Gli italiani bocciano il cibo sintetico: in Liguria raccolte 5mila firme per vietarlo

Dalla carne prodotta in laboratorio al latte "senza mucche" fino al pesce senza mari, laghi e fiumi

carne sintetica

Genova. L’84% degli italiani boccia senza appello il “cibo in provetta” e la mobilitazione della Coldiretti supera le 200mila firme su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è chiaro: promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia. Dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi. Grande attenzione e adesione anche in Liguria dove in pochi giorni sono state raccolte migliaia di firme con circa 5mila sottoscrizioni.

Un successo che conferma la forte opposizione degli italiani ai cibi artificiali, evidenziata anche dal Censis, secondo i cui dati si tratterebbe di una realtà che viene nettamente rifiutata dall’84% degli italiani. Percentuale, questa, che si dichiara contrario all’idea di cibi prodotti in laboratorio da sostituire a quelli coltivati in agricoltura. Il no al cibo sintetico è preponderante per classi di età, titolo di studio, genere, area territoriale di residenza e livello di reddito.

I dati in questione sono stati diffusi questa mattina dal segretario generale della Confederazione, Vincenzo Gesmundo, in occasione del XX Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti il 24 e il 25 novembre 2022 con la collaborazione dello studio The European House – Ambrosetti. Nel corso del suo intervento, Gesmundo ha altresì sottolineato come ci si trovi di fronte a una vera e propria “corsa contro il tempo per presentare le firme al Ministro all’Agricoltura e alla Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida” in quanto “già a inizio 2023, dopo la prima autorizzazione concessa dalla Fda USA, potrebbero essere introdotte a livello europeo le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio dei cibi sintetici, che coinvolgono Efsa e Commissione UE”.

“Dobbiamo fermare una pericolosa deriva, che mette a rischio il futuro della cultura alimentare nazionale, delle campagne e dei pascoli e dell’intera filiera del cibo Made in Italy” spiegano Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria, e Bruno Rivarossa, delegato confederale. “Le bugie sul cibo in provetta – continuano – confermano l’esistenza di una precisa strategia delle multinazionali, che, con abili operazioni di marketing, puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione. Non è, però, nostra intenzione restare a guardare senza far nulla: siamo pronti a dare battaglia, poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare”.

La petizione può essere sottoscritta negli uffici Coldiretti, nei mercati contadini di Campagna Amica e in tutti gli eventi promossi a livello nazionale e locale.

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