Genova. Ad undici anni dalla tragedia, Genova ricorda le vittime di quel tremendo 4 novembre 2011, passato alla storia cittadina come uno dei giorni più tragici e dolorosi. Fu il giorno della bomba d’acqua sul Fereggiano e la conseguente esondazione del torrente che travolse mortalmente sei persone, una madre con le sue due figlie di 1 e 8 anni rifugiatesi in un portone, una diciannovenne rimasta schiacciata da una macchina, un’altra donna e un’edicolante travolta con il suo chiosco.
Un giorno terribile, diventato iconico per il dissesto e la fragilità del nostro territorio, ma anche per la potenza sempre crescente dei fenomeni meteorologi: le piogge iniziarono la sera prima, dopo diverse settimane di brutto tempo (una settimana prima era stata travolta dal fango la provincia spezzina e le Cinque Terre). Nella tarda mattinata su Quezzi si sfogò una pesantissima perturbazione che sommerse letteralmente il quartiere e la città. Prima esondò il Fereggiano, poi toccò al Bisagno che nel primo pomeriggio uscì dagli argini travolgendo Borgo Incrociati e poi Marassi e la Foce.
“Una grandissima tragedia per la nostra città, ed è giusto ogni anno ricordarla – sottolinea il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi – ricordare le vittime oggi e in altri momenti. Ed è per questo che abbiamo dedicato alle vittime del 4 novembre lo spazio nell’ex mercato di corso Sardegna. Una vicenda che richiama gli amministratoti alle responsabilità di gestione della sicurezza verso i nostri cittadini. Tanto è stato fatto, rimane ancora molto da fare: le grandi opere sono in fase di costruzione, come gli interventi sui rivi e i vari scolmatori. Ma rimane il tema dei versanti franosi, sui cui serve un maggior coinvolgimento da parte dei privati“.

Proprio lo scolmatore del Bisagno, opera attesissima per la vallata e per tutta la città, è al centro del dibattito politico di questi giorni: dopo lo stop al cantiere per gli accertamenti della magistratura, oggi i lavori sono ripresi e procedono in attesa della super talpa in arrivo dal Giappone che dovrebbe assicurare più velocità e sicurezza delle lavorazioni, come anticipato da Genova24 lo scorso febbraio. “Stando alle stime attuali, l’opera dovrebbe essere terminata fra due anni e mezzo“, ha assicurato Piciocchi.