Perugia. Blessin sotto esame. Inevitabile dopo due pareggi e due sconfitte nelle ultime quattro partite. Il Genoa appare privo dell’aggressività che l’ha caratterizzato anche nel finale della scorsa stagione, ma anche lungo e sfilacciato, esponendosi alle ripartenze in modo sconsiderato.
L’esonero di Lucarelli della Ternana potrebbe fare scuola? C’è da dire che la squadra è, nonostante le difficoltà, ancora terza in classifica a tre punti dal secondo posto che regala la promozione diretta. Segno che in questo campionato, a parte la lepre Frosinone, nessuno riesce a fare filotti di vittorie troppo lunghi. Però l’involuzione è evidente, anche a livello di personalità.
Dall‘infortunio di Pajac, sottovalutato da molti, il Grifone ha perso la sua “quadra” e la difesa cambia continuamente elementi a parte i centrali e diventa fondamentale a gennaio correre ai ripari. Hefti, uno dei migliori l’anno scorso, è costantemente in panchina. Non deve essere però una scusa: il cambio di modulo con le due punte, sperimentato oggi, ha regalato solo due pregevoli triangolazioni tra Coda e Puscas, troppo poco per una squadra che ambisce a risalire immediatamente in A senza la lotteria dei playoff.
Il gioco sulle fasce è assente, i pochi cross arrivano dalla tre quarti, in fase di possesso palla i giocatori si ostinano a dribblare e a non giocare per il compagno. Questione psicologica? Blessin evidenzia: “Non riusciamo a mostrare in partita quello che facciamo in allenamento. La squadra si comporta in modo completamente diverso, c’è differenza nell’intensità, nei movimenti, nelle scelte, nel giro palla. Sapevamo che il Perugia avrebbe giocato sulle ripartenze. La squadra pensa troppo. Chiederò risposte ai ragazzi”. Ai microfoni di Sky si lascia andare a un’espressione in italiano piuttosto dura, segno che è evidente una certa spaccatura nello spogliatoio: “Dilettanti, sembrano dei dilettanti”.
In sala stampa il mister rossoblù, pur difendendo i suoi ragazzi, paragona il lavoro fatto dagli attaccanti avversari e dai suoi: “C’è poco da dire. Nei momenti giusti bisogna prendere le decisioni giuste”. Sull’assenza di aggressività e sulla squadra sempre un po’ troppo lunga cita le partite dei mondiali: Germania-Giappone o Canada-Belgio: “Quanta intensità! Tutti giocavano molto compatti e così è più facile difendere, ecco che poi anche attaccare è più agevole. Oggi è questo che ci manca“.
Secondo Blessin non è solo questione di schemi: “Abbiamo un peso sulle spalle, abbiamo perso leggerezza, non c’è comunicazione, non giochiamo da squadra e questo era la nostra forza. Quando lavori per un club così, la maglia è pesante. Solo con un gruppo unito possiamo uscirne”.
A novembre è piovuto, dice Blessin, dicembre si apre con il doppio turno casalingo contro Cittadella e Sud Tirol. Sarà decisivo per capire che tipo di campionato attende il Genoa e il suo allenatore.
Perugia-Genoa 1-0
74′ Olivieri
Perugia: Gori, Sgarbi, Curado, Dell’Orco, Casasola, Bartolomei, Santoro (81′ Iannoni), Paz (89′ Rosi), Kouan (85′ Luperini), Olivieri (89′ Di Serio), Di Carmine (81′ Melchiorri).
Allenatore: Castori
A disposizione: Furlan, Angella, Vulikic, Vulic, Lisi, Beghetto, Strizzolo.
Genoa: Semper, Sabelli (78′ Aramu), Dragusin, Bani, Vogliacco (87′ Ilsanker), Jagiello (46′ Portanova), Strootman, Frendrup, Yalcin (46′ Gudmundsson), Puscas (63′ Yeboah), Coda.
Allenatore: Blessin.
A disposizione: Martinez, Agostino, Sturaro, Hefti, Galdames.
Arbitro: La Penna di Roma 1
Ammoniti: Olivieri, Santoro, Kouan