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Festival Eccellenza al Femminile ricorda Anna Solaro: incontro sulla ‘Cultura che cura’

"Un incontro che doveva essere con Anna Solaro  e ora diventa  in ricordo di lei,  scomparsa lasciando un grande vuoto nel mondo del teatro e della Cultura a Genova ma anche a livello nazionale"

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Genova. Al Foyer del Teatro Ivo Chiesa di Genova, nell’ambito del Festival dell’Eccellenza al Femminile, un incontro che doveva essere con Anna Solaro  e ora diventa  in ricordo di lei,  scomparsa lasciando un grande vuoto nel mondo del teatro e della Cultura a Genova ma anche a livello nazionale. Si tratta proprio di “La cultura che cura che con Duccio Demetrio indaga la scrittura e il Lessico autobiografico che lei aveva voluto creare con il Festival.  Un aspetto della Cultura  che ricalca la missione di una vita di Anna, la CURA  –, dal Gruppo Teatrale Stranità condotto con il Teatro dell’Ortica in collaborazione con la Salute Mentale della ASL 3 genovese in poi sino al progetto Versi di cura, laboratorio a supporto dei degenti oncologici nel percorso di cura riconosciuto anche dal Premio Nazionale dei Critici Teatrali. E questo legame non è certo casuale, anzi la CULTURA CHE CURA e  Duccio Demetrio erano  una proposta proprio di Anna l’anno scorso al Festival dell’Eccellenza al Femminile.  Se il suo compagno di vita e di teatro Mirco Bonomi sarà d’accordo questa sezione del FEF voluta da Anna sarà una costante ogni anno, il nostro modo di omaggiarla come ICONA femminile per il Festival e la Città ed esempio di grande forza. Le parole di allora di Anna Solaro acquistano oggi ancora nuove sfumature.

 “La cultura – scriveva Anna Solaro- può farsi mediatrice fra istituzioni e comunità nell’acquisire i giusti modi di comunicazione e approccio, può essere rifugio di riflessione su quanto accade o ci sovrasta in caso di malattia o fragilità. La cultura, insieme al sociale, deve indirizzarsi e operare non solo nella ripresa dello spettacolo dal vivo, ma lavorare alla possibilità vitale e vivificante di porsi come strumento mediano e di pensiero aperto nella sua funzione di promozione sociale. Di essere incisiva, come un aratro. Cura non è solo attenzione. Avere cura significa avere a che fare. La cura non solo si interessa ma partecipa Cultura che cura”.

È necessario ripartire da questo senso di cultura, e se ne parlerà il 1 dicembre alle ore 16 al Foyer Teatro Ivo Chiesa con Duccio Demetrio per ritrovare emozioni perdute, ricordi, per sapere chi dobbiamo ringraziare o dimenticare. A condurre l’evento la giornalista Silvia Neonato.

Tutto ruota intorno alla narrazione di Sé , quella che faceva anche Anna Solaro sulla sua pagina Facebook in cui si definiva scultrice di Sé , in cui sapeva scegliere la vita seppur dandosi altre prospettive. Duccio Demetrio sperimenterà con il pubblico il “pensiero di Anna”  il “pensiero autobiografico”, che richiede lavoro, coraggio , metodo, ma procura, al contempo, non poco benessere.

DUCCIO DEMETRIO: A lungo professore di Filosofia dell’Educazione all’Università degli Studi Milano Bicocca è fondatore della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari e di Accademia del silenzio. E’ inoltre direttore scientifico del Centro Nazionale di Ricerche e Studi autobiografici. Autore di oltre cinquanta titoli dedicati alla formazione e alla condizione adulta, alla filosofia del corso della vita, della scrittura e della narrazione. Tra le sue opere più note: Raccontarsi (1996), Filosofia del camminare (2005), La vita schiva (2007), La scrittura clinica (2008), L’interiorità maschile (2010), I sensi del silenzio (2012), Silenzi d’amore (2015), Di che giardino sei? (2016), Ingratitudine (2016).

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