Via libera

Da oggi riscaldamenti accesi a Genova: “Gli anziani non possono stare al freddo”

Nessun rinvio sull'accensione degli impianti prevista per l'8 novembre, D'Angelo (Anaci): "Il Comune voleva posticipare, ci siamo opposti"

termosifone

Genova. Via libera da oggi all’accensione degli impianti di riscaldamento a Genova. I caloriferi si potranno tenere accesi per 11 ore al giorno (anziché 12) a una temperatura massima di 19 gradi, limite che vale per i sistemi centralizzati e per quelli autonomi. È l’effetto delle misure varate dal Governo per contenere i consumi di gas, recepite dal Comune di Genova senza particolari deroghe.

A stabilire le date e gli orari di accensione è infatti il Dpr 412 del 1993, modificato dal decreto dell’ex ministro Cingolani dello scorso 6 ottobre, che suddivide l’Italia in diverse fasce climatiche: Genova, con 1.435 gradi giorno, rientra nella zona D. La stessa di Roma, dove tuttavia il sindaco Roberto Gualtieri ha firmato un’ordinanza che posticipa l’avvio dei termosifoni al 21 novembre, allungando il risparmio energetico di due settimane. Nel capoluogo ligure nessun provvedimento restrittivo, complice il calo termico registrato negli scorsi giorni.

La decisione di tenere spente le caldaie può essere presa anche dalle assemblee condominiali, ma a Genova la maggior parte ha deciso di conformarsi alla normativa nazionale: “Gli amministratori hanno dato ordine di accendere gli impianti – spiega Pierluigi D’Angelo, presidente di Anaci Genova -. Abbiamo fatto un incontro la settimana scorsa con l’assessore Matteo Campora, il Comune aveva prospettato l’ipotesi di rinviare. Ma nella nostra città ci sono molte persone anziane e malate che non devono rimanere in casa al freddo, perciò ci siamo opposti. Anche perché rinviare di una settimana avrebbe permesso di risparmiare il 3-4%. Meglio concentrarci su altro”.

Le misure varate dal governo Draghi avranno anche l’effetto di anticipare lo spegnimento alla fine dell’inverno: a Genova questo avveniva normalmente il 15 aprile, mentre nel 2023 lo stop scatterà l’8 aprile. Sempre che non faccia più freddo del previsto. Come stabilisce il decreto, infatti, “in presenza di situazioni climatiche particolarmente severe, le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono autorizzare l’accensione degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale, prevedendo comunque una durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria“.

 

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