Adeguamento

Comunità energetiche rinnovabili, nuova legge in Liguria: procedure più semplici e apertura alle imprese

Via libera all'unanimità in consiglio regionale. Lista Sansa: "Passo importante ma servono finanziamenti"

energie rinnovabili sostenibili green

Genova. Approvato all’unanimità in consiglio regionale all’unanimità il disegno di legge che interviene sulle comunità energetiche rinnovabili (Cer), a seguito dell’evoluzione del quadro normativo sia europeo sia nazionale, con l’obiettivo di rendere le disposizioni più efficaci alle esigenze territoriali.

“Per affrontare l’attuale situazione di crisi energetica, è necessario attivare tutti gli strumenti possibili per promuovere una transizione energetica, di competenza e buonsenso. In questo scenario, le comunità energetiche non sono decisive, ma rappresentano una strada concreta per abbinare fruttuosamente, bilanciandole, la produzione e il consumo di energia elettrica – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico e all’Energia Andrea Benveduti – Con l’approvazione di questo disegno di legge, giunge al termine il lungo e proficuo percorso di confronto con i colleghi del consiglio e i nostri tecnici, che personalmente ringrazio per il lavoro svolto e consente a Regione Liguria di adeguarsi alla normativa nazionale, allargando oltretutto la struttura del tavolo tecnico su due livelli: uno istituzionale con funzioni di indirizzo che prevede, tra l’altro, la partecipazione dell’Università degli Studi di Genova, Anci Liguria e gli “energy manager” della pubblica amministrazione; un osservatorio di ascolto e consultazione che prevede la convocazione di associazioni, professionisti e, in caso di necessità, cittadini di una determinata comunità coinvolta”.

Tali modifiche sono coerenti con l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), attraverso la misura M2C2, che intende diffondere e finanziare le comunità energetiche rinnovabili anche nei comuni liguri con meno di 5mila abitanti. Una specifica misura è prevista nel Por Fesr 2021-2027.

Le Cer, adeguandosi alle disposizioni nazionali, sono definite “soggetti di diritto autonomo” e possono, dunque, dotarsi della struttura giuridica ritenuta più opportuna, sebbene le prime esperienze nazionali documentino la prevalenza della tipologia dell’associazione giuridica non riconosciuta.

Nel testo vengono precisati più puntualmente gli obiettivi delle Comunità energetiche rinnovabili: fornire benefici ambientali, economici o sociali, a livello di comunità, ai soci o alle aree locali in cui operano e non realizzare profitti finanziari: la partecipazione delle imprese, per esempio, è consentita se essa non costituisce l’attività industriale o commerciale principale. Il Ddl ha semplificato la procedura di avvio delle Cer, abrogando le previsioni di deposito di documentazione burocratica.

“La Regione sarà protagonista delle attività di regolamentazione e di animazione, nonché di finanziamento considerando le dinamiche di mercato, in quanto molti operatori hanno già mostrato la propria disponibilità a essere attori protagonisti di questo percorso con progetti per le comunità liguri” aggiunge Benveduti.

Sono stati approvati quattro emendamenti presentati da Luca Garibaldi (Pd) e Selena Candia (Lista Sansa). Il primo mpegna la Regione a incoraggiare ulteriori azioni solidaristiche per avere platee più ampie delle singole comunità energetiche per contrastare l’impossibilità, da parte di famiglie e individui, di procurarsi un paniere minimo di beni e servizi energetici. Un secondo emendamento prevede di offrire alle Cer assistenza tecnica, secondo un programma di interventi definito dalla giunta regionale. Un altro emendamento impegna la Regione a riconoscere, eventualmente, anche forme di premialità per le Cer che agiscono collettivamente e siano a forte valenza sociale e territoriale. Il quarto intende favorire la realizzazione di Cer attraverso la mappatura di spazi di proprietà di Enti pubblici adatti all’installazione di impianti, a partire dai tetti degli edifici.

Approvati anche alcuni ordini del giorno presentati dagli stessi consiglieri: i documenti impegnano la sollecitare, nell’ambito della mappatura delle aree potenzialmente destinabili all’installazione di pannelli fotovoltaici per costituire comunità energetiche, l’individuazione dei parcheggi di grandi dimensioni, siano essi di proprietà pubbliche e private e a chiedere al governo di introdurre misure incentivanti rispetto all’installazione di pensile fotovoltaiche; a definire iniziative per verificare la possibilità di attivare l’agricovoltaico sui terreni agricoli liguri, anche eventualmente sulle superfici agricole in stato di abbandono, per una mappatura delle aree disponibili all’attivazione di queste misure; a valutare, d’intesa con il tavolo tecnico e l’Osservatorio sulle comunità energetiche, la possibilità di attivare specifici percorsi di formazione di figure professionali richieste per l’attivazione e la gestione delle comunità energetiche; ad attivare forme di monitoraggio dei dati forniti dal portale nazionale per conoscere le attività e lo sviluppo delle comunità; a coinvolgere i soggetti pubblici, le associazioni di categoria, le agenzie dell’energia per iniziative di comunicazione, informazione e partecipazione sul tema delle energie rinnovabili, dell’autoconsumo e della condivisione dell’energia; a incentivare iniziative per la formazione e il rafforzamento delle competenze degli enti locali e delle professionalità coinvolte nelle procedure di avvio, costituzione , gestione e animazione delle Comunità energetiche, anche in collaborazione con l’Università.

“Questa legge è un passo importante verso un futuro più sostenibile ma che per riuscire a vedere la realizzazione delle prime comunità energetiche ha bisogno di essere finanziata – sottolinea la consigliera regionale Selena Candia -. Già lo scorso anno avevamo chiesto fondi per la creazione delle Cer, e anche con l’approvazione del nuovo bilancio chiederemo di agire in tal senso. Per avere un termine di paragone concreto, Regione Lombardia investe 20 milioni di euro per le Comunità energetiche”.
“C’è bisogno di uno sforzo straordinario per avviare il cambiamento, cambiamento di cui le Cer fanno parte – prosegue Candia -. Per questo ci spiace che non siano passati alcuni nostri emendamenti che chiedevano uno sforzo alla Regione per venire incontro ai soggetti interessati alla realizzazione di Comunità energetiche, aprendo uno sportello dedicato di supporto e attraverso la stesura di linee guida. Siamo invece soddisfatti del fatto che sia stata approvata la nostra proposta di mappare le aree e i tetti pubblici idonei per l’installazione di impianti per produrre energie green”.
Per il capogruppo della Lista Sansa, Ferruccio Sansa, le comunità energetiche sono un esempio paradigmatico delle azioni concrete da compiere per rendere possibile il cambiamento necessario in termini di sostenibilità ambientale. “Le comunità energetiche dimostrano che la tutela dell’ambiente va insieme con la ricerca e lo sviluppo economico – afferma Sansa -. E sono utili anche perché oltre all’energia aiutano a unire i cittadini e a creare una comunità anche umana”.
“La Giunta e la sua maggioranza potevano spingersi oltre e investire anche concretamente fondi sulle Comunità energetiche, come fatto da altre regioni che hanno impegnato milioni di euro – aggiunge il consigliere regionale della Lista Sansa, Roberto Centi -.Tuttavia il risultato comune è una costruttiva pagina di lavoro condiviso nell’interesse della Liguria, che potrà anche individuare aree destinabili all’istallazione di pannelli fotovoltaici su scuole, edifici pubblici, parcheggi di grandi dimensioni e altro”. “Molto è ancora nelle mani dello Stato e del Ministero: poche comunità energetiche sul territorio nazionale sono riuscite a completare l’iter previsto, i decreti attuativi sono in ritardo, gli incentivi statali vanno a rilento – osserva Centi -. Tuttavia una consapevolezza nuova del rapporto tra emergenza energetica, risultati economici concreti e solidarietà sociale era dovuta e necessaria, e di questo siamo soddisfatti”.
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