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Punti nascita, Pastorino e Candia: “Cortocircuito all’interno del centrodestra: prima annunciano tagli per poi ritirare tutto”

"Abbiamo richiesto una convocazione urgente della Commissione alla presenza dell'Assessore competente"

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Genova. «Se la cosa non fosse serissima ci sarebbe da ridere. Abbiamo appreso che esponenti di Fratelli d’Italia sono andati all’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena per rassicurare che il centro nascite non sarà chiuso. Tutto questo dà l’idea del cortocircuito all’interno del centrodestra. Evidentemente gli esponenti di Fratelli d’Italia, ormai potentissimo partito di apparato, non sanno di appoggiare una Giunta regionale che ha presentato (perlomeno ai media) un piano Socio Sanitario che taglia i due centri di Sampierdarena e Savona. Rassicurare personale sanitario e pazienti ci sembra un’operazione penosa e contraddittoria”.

Questo il commento di Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale e Selena Candia, Consigliera Regionale della Lista Sansa –

“Ancora una volta si fanno annunci di tagli in un piano che non è stato presentato né nella Commissione Salute di Regione Liguria, né in Consiglio Regionale. Appena è stata annunciata la bozza di questo piano però la maggioranza è entrata in crisi. Ne è la prova il rinvio della presentazione ufficiale al 2023. È possibile che l’Assessore competente Gratarola si sia trovato un pacchetto già confezionato su cui avrebbe voluto dire la sua.A dimostrazione della confusione interna alla maggioranza basta vedere che nel giro di pochi giorni si è passati da prevedere la chiusura della maternità a Villa Scassi di Sampierdarena alla chiusura della maternità dell’Evangelico di Voltri, che oltretutto quest’anno sta facendo più parti di Sampierdarena. Sinora sembra che le possibili chiusure cambino in base alle lamentele. L’unico criterio preso in considerazione sembra la certezza di chiudere una struttura nel ponente, dove probabilmente le proteste sono più inascoltate”.

“Non si capiscono insomma i criteri di chiusura dei centri – continua la nota stampa – Il caso Savona è emblematico: si interrompe l’attività del centro nascite di Pietra Ligure, si sollevano le proteste delle persone e si presenta la bozza di piano Socio Sanitario in cui si chiude il centro dell’ospedale San Paolo di Savona e si riapre quello di Pietra Ligure. Sul caso di Sampierdarena si va inoltre a colpire una parte più fragile della città, vertice di un territorio urbanisticamente molto popolato e caratterizzato dalla presenza di disagio sociale ed economico. Eppure si decide che bisogna chiudere il reparto di Villa Scassi senza che siano date spiegazioni razionali su cosa dovrebbero fare le persone che partoriscono in un’area, tra il centro-ovest e la Val Polcevera e una parte del medio Ponente, grande almeno tre volte Savona. Se poi si pensa all’entroterra si arriva a 200 mila abitanti”.

«È per questi motivi, in qualità di Vicepresidente Commissione II Sanità, ho chiesto una convocazione urgente della Commissione alla presenza dell’Assessore competente, Angelo Gratarola, e dei Direttori generali di ASL2 e ASL3. gratta Asl 2 Asl 3 circa le notizie di chiusura dei centri nascite», conclude Gianni Pastorino.

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