Genova. Stenta a prendere quota la stagione di caccia al cinghiale giunta praticamente a metà del calendario: secondo le stime di Coldiretti, infatti, ad oggi in Liguria sarebbero stati abbattuti solamente 450 esemplari sugli oltre 35mila capi individuati per il contenimento della popolazione di ungulato e il contrasto alla peste suina.
“Dallo scorso 7 gennaio la Peste Suina Africana (PSA) attanaglia la Liguria, i suoi boschi e il suo entroterra. In questo scenario, la nostra Federazione regionale riscontra i medesimi problemi evidenziati dal Commissario straordinario per la prevenzione e il contenimento della PSA, Angelo Ferrari È evidente, infatti, che le preoccupazioni del commissario Ferrari relative al mancato depopolamento dei cinghiali – condivise anche da Coldiretti Liguria, come sottolineato a più riprese nel corso degli ultimi mesi – sono concrete”.Questo il commento di Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale.
Preoccupazioni che però si scontrano in qualche modo con la pratica della caccia stessa, per la quale, quest’anno è prevista una trafila igienico-sanitaria particolarmente rafforzata, tanto che gli stessi cacciatori hanno più volte minacciato e attuato lo “sciopero delle doppiette”. Una sorta di mobilitazione che nei fatti, tenendo conto delle cifre ufficiali, sta portando ad effetti devastanti.
“La PSA continua a circolare – spiegano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – ed è necessario provvedere al depopolamento degli ungulati al più presto, nel rispetto di quella che è la normativa vigente e in qualsiasi forma plausibile, anche attraverso l’esercito o interpellando personale specializzato se necessario, oltre un impegno concreto da parte dei cacciatori”.
“Senza un intervento tempestivo e concreto il problema non si risolverà. La peste suina non è passata, tutt’altro, e ad oggi il numero di capi abbattuti è nettamente inferiore alle stime previste: in Liguria si parla solamente di 450 animali a fronte dei 35.451 cinghiali di cui è previsto l’abbattimento all’interno del PRIU (Piano Regionale di Interventi Urgenti). È evidente che le istituzioni devono trovare una soluzione concreta per portare a termine tali operazioni, fondamentali per la sicurezza di cittadini, agricoltori e allevatori della Liguria. Il territorio e la popolazione devono essere tutelati e la regione messa in sicurezza”.