Fucili

Caccia, Bruzzone (Lega): “Capire quali interventi per contrastare la diffusione della peste suina”

"Nelle province di Alessandria, Savona e Genova il contenimento della diffusione della malattia non sta funzionando: ad oggi non è stato avviato alcun significativo intervento di depopolamento del cinghiale"

dolcissima pietra

Roma. “Da oltre 10 mesi si registra la diffusione della Peste Suina Africana nelle popolazioni di cinghiali nei territori delle regioni Piemonte e Liguria. Purtroppo, nelle province di Alessandria, Savona e Genova il contenimento della diffusione della malattia non sta funzionando: ad oggi non è stato avviato alcun significativo intervento di depopolamento del cinghiale, unico strumento efficace per eradicare la PSA”.

“L’unico atto amministrativo prodotto è la disposizione per cui anche gli esemplari abbattuti nella Zona di restrizione II risultati negativi alle successive analisi vengano portati agli inceneritori proibendo in questo modo l’autoconsumo, invece consentito per i capi abbattuti nella Zona di restrizione I. Una decisione illogica, che porta i cacciatori a non avere alcun interesse all’attività venatoria o un motivo etico per procedere con gli abbattimenti”.

“Auspicare che la malattia faccia il suo corso è imprudente considerato che questa previsione non si è realizzata, anzi, sono nati nuovi esemplari con il rischio di rendere endemica la malattia sul territorio. I cacciatori chiedono di poter intervenire per iniziare le operazioni di depopolamento del cinghiale ovviamente prevedendo l’autoconsumo per gli animali che saranno risultati negativi al virus: per questo, ho rivolto una interrogazione al ministero competente, al fine di comprendere quali interventi e azioni siano da mettere in atto per limitare concretamente la diffusione della PSA in questo territorio”.

È quanto dichiara il deputato della Lega Francesco Bruzzone.

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