Genova. Tre settimane dopo lo sciopero genovese ci sono ancora troppe poche certezze, secondo i sindacati, sulla ricapitalizzazione di Ansaldo Energia e sulle future commesse. “Siamo pronti a difendere la fabbrica e il lavoro con tutte le nostre forze” dicono con un volatino sindacale Fim, Fiom e Uilm di Ansaldo Energia dopo l’incontro con la direzione aziendale.
“In data odierna abbiamo avuto un incontro con l’ad Marino e la direzione aziendale – si legge – l’oggetto per il quale siamo stati convocati è stato il documento deliberato dall’assemblea dei soci del 31 ottobre in cui viene rinviata l’adozione delle misure più opportune (ricapitalizzazione) entro il successivo esercizio”.
“La direzione – raccontano dall’Rsu – ci ha spiegato che la decisione di rinviare la ricapitalizzazione era, secondo loro, prevista e in linea con il percorso aziendale da loro pianificato. Noi abbiamo espresso tutta la nostra perplessità a una spiegazione che di fatto rinvia di nuovo, per l’ennesima volta risposte che invece devono essere certe”.
“Abbiamo espresso inoltre tutta la nostra contrarietà a discutere un piano industriale senza nemmeno avere un documento ufficiale – carta canta – che certifichi la ricapitalizzazione di Ansaldo Energia. Ad oggi l’unica certezza è il documento di impegno che i lavoratori e le lavoratrici di Ansaldo Energia si sono conquistati sul campo. A questo devono seguire fatti concreti”, proseguono Fiom, Fil e Uilm.
“Sul fronte delle commesse abbiamo detto alla direzione aziendale di premere sul governo per acquisire il carico di lavoro che a oggi ancora manca per il 2023. L’88% di Ansaldo Energia è di fatto in mano al Governo italiano: abbiamo sollecitato con forza la Direzione aziendale a farsi ascoltare a Roma senza timidezzee. A ognuno il suo mestiere. Ansaldo Energia patrimonio industriale di tutta la città di Genova verrà difeso con tutte le nostre forze”, concludono i sindacati.