Verso emissioni zero

Al via il progetto “Trineflex”: dall’Europa 16 milioni per la transizione ecologica delle industrie energivore

Si tratta di un progetto di ricerca, cofinanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma Horizon Europe

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Genova. TRINEFLEX è un progetto di ricerca, cofinanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma Horizon Europe, finalizzato a supportare la trasformazione dei processi industriali ad alto dispendio energetico attraverso l’integrazione, in questi ultimi, della flessibilità energetica e di approvvigionamento delle materie prime.

“Flessibilità – precisa l’ing. Giorgio Saio, Amministratore Delegato di TICASS scrl, la società consortile genovese che coordinerà le attività di disseminazione e sfruttamento dei risultati del progetto – significa poter incrementare o ridurre la produzione e/o il consumo negli impianti industriali, al fine di garantire sicurezza e stabilità di approvvigionamento del sistema elettrico e nei mercati dell’energia”.

In un momento storico in cui i consumi energetici rappresentano un onere economico ed ambientale critico per le aziende, è ormai necessario coniugare i processi industriali ad alta intensità energetica con sistemi a basse emissioni di anidride carbonica, che incentivino l’utilizzo delle energie rinnovabili, in modo flessibile, e senza comprometterne la produttività. Lo scopo principale di TRINEFLEX è, quindi, quello di ridefinire e ottimizzare i processi industriali nell’ottica dell’obiettivo “zero emissioni nette” entro il 2050 della Commissione Europea, per contribuire a contenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto di 1,5°C.

Per raggiungere questo traguardo ambizioso verranno messi a punto una serie di servizi digitali per la raccolta, la gestione e l’analisi in tempo reale dei c.d. “Big Data” – ovvero dati che contengono una maggiore varietà, che arrivano in volumi sempre crescenti e con più velocità – che sono prodotti dai processi industriali più energivori oggetto di studio in TRINEFLEX. Tali dati verranno, appunto, raccolti, gestiti ed analizzati per mezzo di specifici algoritmi di Intelligenza Artificiale per l’estrazione “intelligente” ed in tempo reale di informazioni ad alto valore aggiunto. Questa mole di lavoro focalizzata sui dati sarà propedeutica alla messa a punto di un modello digitale dei processi di produzione nell’ottica di gestire il ciclo operativo degli impianti ad alta intensità energetica in modo flessibile e sostenibile.

TRINEFLEX sarà implementato in cinque siti dimostrativi appartenenti a quattro settori: industrie del vetro, rame, alluminio e trattamento delle acque, ma è stato definito anche per una rapida replicabilità in altri settori. Verranno integrate tecnologie innovative (efficienza energetica, energie rinnovabili, combustibili e materie prime sostenibili, tecnologie di cattura, utilizzo e stoccaggio dell’anidride carbonica), insieme a soluzioni digitali per dimostrare l’efficacia delle misure di flessibilità volte a raggiungere la neutralità energetica.

Tra i siti dimostrativi diverse attività si svolgeranno presso gli impianti di Verallia spa, la multinazionale attiva nella produzione e decorazione del vetro, con 32 stabilimenti – di cui 6 in Italia – che produce ogni anno 16 miliardi di bottiglie e vasi di vetro e che rifornisce oltre 10.000 aziende, dai produttori locali ai grandi marchi internazionali.

Capofila di TRINEFLEX è il centro tecnologico spagnolo AIMEN (Asociacion de Investigacion Metalurgica del Noroeste). I partner del progetto sono 29 tra imprese ed enti di ricerca, di cui 26 europei e 3 extraeuropei (UK e USA).
Insieme a TICASS e Verallia, completano la compagine “italiana” del progetto le società di ingegneria Stam srl, R2M Solution srl, e la società specializzata in cybersecurity DGS srl.

Tra gli obiettivi a lungo termine, che si prevede saranno raggiunti con l’implementazione del progetto, si segnalano una riduzione superiore all’8% per i costi energetici, ed al 18% per il picco energetico. I costi “flessibili” saranno inferiori a 1,2 €/kWh. A questi si andrà ad aggiungere una riduzione nella domanda di energia di oltre l’8% che, in base alle previsioni, potrà fruttare oltre 330GWh di risparmio energetico, 45M€ di costi energetici in meno e un più basso tasso di CO2, evitando oltre 110 mila tonnellate di CO2 e creando oltre 800 posti di lavoro entro il 2030.

Il progetto, iniziato il primo settembre scorso e della durata prevista di quattro anni, beneficerà di un contributo diretto dell’European Health and Digital Executive Agency di 16,3 milioni di euro a fronte di un piano di investimenti complessivo da parte del partenariato di oltre 19,2 milioni di euro.

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