Genova. Mettere a disposizione dei lavoratori del food delivery una o più “case dei rider“, accessibili ad esempio con un badge, dove potersi riposare, riparare dalle intemperie, ricaricare il telefono o il mezzo ciclabile, utilizzare i servizi igienici e sanitari. È quanto prevede una mozione presentata dal consigliere Paolo Gozzi (Lista Bucci) e sottoscritta da Filippo Bruzzone (Lista RossoVerde), votata oggi all’unanimità dal Consiglio comunale col parere favorevole della giunta Bucci.
“Una categoria di lavoratori che assurge spesso all’attenzione delle cronache per le condizioni di precarietà e di pericolo in cui svolge la propria professione e, troppo spesso, per la disumanizzazione del rapporto di lavoro per quanto attiene a tutele, diritti, garanzie – spiega Gozzi -. Ultimo in ordine di tempo Sebastian Galassi, studente-lavoratore che ha lasciato recentemente la sua vita sulle strade di Firenze e licenziato il giorno seguente dall’automatismo dell’algoritmo che governava i suoi turni e il suo lavoro, con una mail.
Nel testo della mozione, depositata a luglio, si fa riferimento al presidio organizzato dai rider lo scorso 28 giugno nelle principali città italiane, compresa Genova, per avanzare “rivendicazioni che sono a tutt’oggi attuali e forse ancora più pressanti. “Alcune città italiane hanno iniziato a prevedere appositi spazi di ristoro dedicati a questi lavoratori, spesso di concerto con associazioni di volontariato o con la collaborazione dei sindacati di categoria maggiormente rappresentativi”, continua Gozzi portando l’esempio della Spezia.
La mozione impegna la giunta ad attivarsi non solo per aprire uno spazio dedicato ai rider, almeno nella zona centrale della città, ma anche a realizzare una sorta di “albo dei rider”, la cui iscrizione sarà su base volontaria, per garantire un censimento statistico del fenomeno e rappresentare la base per eventuali servizi erogati dal Comune quali corsi per la sicurezza stradale, di italiano o di formazione-lavoro, ma anche sconti per la manutenzione e la ricarica dei mezzi.
Su richiesta di Bruzzone (Lista RossoVerde), che ha presentato cinque emendamenti tutti accolti, è stato inserito anche un riferimento al contratto collettivo nazionale, sottoscritto al momento solo da Ugl ed Assodelivery, impegnando il Comune ad attivarsi per coinvolgere le altre sigle sindacali (la Cgil, in particolare, aveva definito quell’accordo un “contratto pirata” invitando a mobilitarsi per non applicarlo).