Bassa stagione?

Turismo, assalto di visitatori all’Acquario e al Ducale: bene Genova ma negli alberghi non è “tutto esaurito”

Italiani e stranieri ma la sfida è superare il "mordi e fuggi" e resistere al caro bollette

code acquario

Genova. Per Palazzo Ducale l’obbiettivo del ponte è superare i 10mila visitatori, per l’Acquario di Genova si punta a quota 20mila. Entrambe le strutture, rappresentative del turismo in città, nelle ultime ore sono state scelte da moltissime persone, da italiani e da stranieri, con code ai botteghini e sale piene. All’Acquario è stato deciso di prolungare l’orario di visita di un’ora e mezza, fino alle 20, per consentire l’accesso più persone. Code anche al Galata – con il sommergibile appena rimesso a nuovo – e persino sul Bigo, come non si vedeva da tempo.

Sono molti i turisti in città nel ponte di Ognissanti. Presto per fare bilanci ma è molto probabile che con le presenze di questi giorni anche il mese di ottobre 2022 riesca a sforare i 2 milioni di turisti in Liguria. Il colpo d’occhio di questi giorni ha visto un pienone anche nei locali. Nel centro di Genova difficile trovare un posto senza prenotare nelle sale e nei dehors dei ristoranti del centro.

Tuttavia siamo ancora lontani dal sold out, almeno se si considerano le strutture a Genova e dintorni e se lo si fa su tutta la durata del ponte, da venerdì 28 a martedì 1 novembre. Se tra sabato e domenica era davvero difficile (ma non impossibile) trovare una stanza libera negli alberghi cittadini, già oggi il 30% circa delle strutture è disponibile.

Basta simulare una ricerca su Booking, uno dei portali più utilizzati e sui quali sono presenti praticamente tutti gli hotel e pensioni, è per Genova il 73% di alberghi hanno ancora stanze da offrire. Anche su Airbnb per questa ultima notte di ponte ci sono ancora oltre 200 soluzioni a disposizione. Altre percentuali sulle riviere, tra l’80% e il 90% a seconda delle località. Dato che può avere due letture: da una parte il clima più che mite ha portato in tanti a una vacanza al “mare fuori stagione”, dall’altra è vero che sulle riviere molte strutture hanno limitato le aperture per via del caro energia. Rispetto al periodo pre covid, sempre dai portali, si rileva un 20% di strutture aperte in meno proprio per questo motivo.

“Questa estate ripetevamo ancora una volta che uno degli obiettivi era quello di allungare il più possibile la stagionalità e ci stiamo riuscendo. Il dato più interessante di questi giorni, al di là della percentuale di occupazione delle strutture ricettive, è la presenza di numerosi turisti stranieri che rendono questo ponte più internazionale − dice Fabio Serpi, coordinatore Assohotel-Confesercenti di Genova − Vale la pena di sottolineare l’importanza del lavoro svolto da tutti gli operatori commerciali della città, oramai abituati alla presenza di rilevanti flussi turistici. Se però non si porrà rimedio ai sensibili aumenti dei costi energetici rischiamo in poco tempo di demolire tutto il lavoro fatto sinora”.

Sulla stessa linea Francesco Andreoli, coordinatore Assoturismo Confesercenti Tigullio: “Siamo in una situazione paradossale: da un lato il meteo, i flussi turistici e un ritorno al nostro paese da parte sia del mercato interno, che di quello straniero. Dall’altro una situazione di costi eccessiva, per la quale le misure di aiuto sono insufficienti, quando non inesistenti. Questo dovrebbe inoltre spingerci ad affrontare più decisamente il tema della destagionalizzazione, altrimenti rischiamo di avere riviere liguri deserte nonostante meteo, ponti e tanti turisti nel nostro paese. Speriamo quanto prima di avere il nuovo assessore al turismo per iniziare a lavorarci”.

Più informazioni
leggi anche
coda acquario turisti
Porto antico
Traffico, parcheggi dell’Acquario completi già di prima mattina: code in via Gramsci
tramonto liguria inverno mare tigullio
Luci e ombre
Turismo d’inverno, bene Genova ma la riviera soffre: “Qui alberghi chiusi o semivuoti”

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.