Il processo

Torre piloti bis, il perito: “Mai la Jolly nero o la nave gemella manovrarono così vicino a molo Giano come il 7 maggio 2013”

Depositata la perizia del contrammiraglio Giannini nel corso del processo d'appello sulla collocazione della Torre

jolly nero

Genova. “In estrema sintesi, è parere dello scrivente, dopo attenta disamina dei dati forniti, che l’unica manovra ritenuta ed evidenziatasi pericolosa è quella che ha portato all’evento della collisione della Jolly Nero con la Torre Piloti di Genova”. A dirlo, nella perizia depositata questa mattina, il contrammiraglio Massimiliano Nannini a cui i giudici della corte d’appello di Genova, di fronte ai quali si sta discutendo il processo di secondo grado della cosiddetta Torre politi bis, avevano chiesto di analizzare – come chiesto in aula dalle difese degli imputati – tutte le manovre compiute nel porto di Genova dalla Jolly nero e dalla ‘gemella’ Jolly arancione, dal 2010 al 2013 allo scopo di determinare quali distanze intercorrevano, nel corso della manovre tra dette navi e i punti cospicui e, in particolare, la Torre Piloti”.

In base alla perizia di Nannini, che ha analizzato i dati Ais “dallo studio dei dati messi a disposizione non sono emerse manovre che abbiano previsto l’avvicinamento di una delle due unità, Jolly Nero e Jolly Arancione a meno di 50 metri dalla Torre Piloti. Le manovre sembrano essere state condotte con riduzione della velocità e rotazione della nave nel bacino di evoluzione a distanza relativa dalla Torre piloti idonea per la tipologia di Unità mercantile”.

Si tratta di conclusioni che indubbiamente giocano a favore gli imputati del processo incentrato sulla collocazione della Torre piloti visto che la perizia, che dovrà essere discussa in contraddittoria sembra dire che le manovre delle navi avvenivano ‘normalmente’ con un margine di sicurezza rispetto al molo che ospitava la torre.

In primo grado nel filone bis per la tragedia di molo Giano in cui morirono 9 persone era stato condannato a tre anni l’ammiraglio Felicio Angrisano, ex comandante della Capitaneria di Porto di Genova. Oltre a lui erano state condannate altre sei persone tra ex progettisti, datori di lavoro e dirigenti che approvarono il progetto. Il pg Enrico Zucca, nella sua requisitoria in appello aveva chiesto un’assoluzione e alcune riduzione di pene, legata alla prescrizione degli omicidi colposi non aggravati dal rapporto di lavoro.

Poi i tempi del processo si sono allungati proprio a causa della perizia. Dopo il rinvio disposto oggi la prossima udienza è stata fissata per il 18 novembre. Dopo l’esame e il controesame del perito, ci saranno le repliche degli avvocati difensori (fra gli altri Enrico Scopesi, Sabrina Franzone, Giuseppe e Chiara Sciacchitano, Andrea Vernazza, Ernesto Monteverde, Giorgio Fossa ed Emanuele Olcese),ma la sentenza rischia di non arrivare prima del nuovo anno.

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