Genova. “Grazie al lavoro dell’associazione Luca Coscioni e di tanti volontari e volontarie oggi abbiamo i primi dati sul testamento biologico in Italia e sappiamo quante Dat (Disposizioni anticipate di trattamento) sono state ricevute dai Comuni dall’entrata in vigore della legge a oggi. Da questi primi dati emergono ritardi nell’inserimento da parte dei Comuni delle Dat nella banca dati nazionale: in tutta Italia più di una Dat ogni 10 non è stata ancora registrata. Anche la Liguria è in ritardo con appena il 59,5% di inserimenti. La nostra regione è tra le prime nella classifica delle più ritardatarie”. A denunciarlo in una nota è il consigliere regionale Gianni Pastorino di Linea Condivisa.
Sono 4.362 i Comuni italiani (il 55% del totale) a cui è stata fatta una richiesta di accesso agli atti e l’88% dei testamenti depositati sono stati trasferiti alla Banca dati nazionale delle Dat, istituita nel 2018 con il compito di raccogliere le Dat di tutta Italia e di permetterne il tempestivo aggiornamento.
“Da sempre manca una vera e propria campagna informativa sul tema – prosegue Pastorino -. A quattro anni dall’istituzione della legge sul testamento biologico il ministero della Salute non ha mai rispettato l’obbligo di redigere una relazione annuale al Parlamento sullo stato di attuazione della legge sulle Dat.
“Insomma un altro esempio di una legge scritta e approvata sulla carta ma mai veramente supportata e applicata dagli organismi preposti dello Stato. Tutti i dati che abbiamo a disposizione oggi sono frutto di un lungo lavoro di raccolta dati da parte di volontari. Trovo tutto questo indegno. Uno Stato di diritti inapplicati”, conclude.